Interrogazione Di Marco su carenza di farmaci biologici a Chieti
19 dicembre 2024 - 13:26
(ACRA) - “Non è pensabile che l’ospedale di un capoluogo rimandi a casa e neghi la terapia a bambini malati cronici di artrite idiopatica giovanile, perché il farmaco somministrato, pur richiesto dal reparto un mese prima, non era fornito nella farmacia del Ss. Annunziata. La Regione non può permettersi mancanze tanto gravi, negate da Marsilio in diretta nazionale e puntualmente denunciate da decine di segnalazioni, per questo gli chiediamo risposte e un impegno serio, perché ciò non accada più. Non si può pensare alle birre, ai cartoni animati e alle notti dei serpenti e non alle fasce dei soggetti più fragili fra i fragili, stiamo parlando di bambini che devono convivere con malattie gravi, che condizionano le loro vite e quelle delle famiglie”, così il consigliere regionale Antonio Di Marco che annuncia un’interrogazione sull’argomento. “Nello specifico di Chieti, che è un presidio storico di riferimento per la reumatologia pediatrica, è accaduto che almeno 20 pazienti hanno dovuto attendere o costretti a tornarsene a casa rinunciando a uno speciale farmaco biologico, il “Tocilizumab”, che si deve assumere per via endovenosa ogni 15/30 giorni per curare l’artrite giovanile e le sue complicanze – spiega Di Marco - . Ci risulta che l’elenco dei farmaci viene inviato alla direzione sanitaria ogni mese dall’UOC di riferimento, perché la farmacia ne sia fornita, ma stavolta non è accaduto e i piccoli in trattamento hanno dovuto vivere i disagi della mancata assunzione che genera una riacutizzazione della malattia, oltre che difficoltà nel movimento, rigidità e gonfiori articolari. Ma la mancanza di farmaci biologici non è un problema limitato a 20 pazienti, saranno almeno 200 quelli che ne assumono solo nella Asl 2. E oltre al danno, anche la beffa, perché anche le dosi non erano giuste o sottodimensionate e le marche dei farmaci diverse da quelle richieste. Ora, possiamo comprendere i problemi di una sanità con i conti così in rosso come quella chietina, ma non si può fare pagare tante e tali incapacità di gestione ai pazienti più sensibili e, per giunta, a dei bambini. Tale situazione è vergognosa e lo è negarla, come ha fatto Marsilio su La 7, quando il caso è scoppiato nella trasmissione di David Parenzo “L’aria che tira”. Aspettiamo risposte e l’impegno a ché oltre alla rinuncia spontanea delle cure per i costi e le attese, gli abruzzesi che invece devono curarsi per vivere, non debbano essere costretti a farlo perché mancano i farmaci”. (com/red)