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Di Marco su liste attesa Asl Pescara

27 giugno 2024 - 13:17

(ACRA) - “I dati sulle liste di attesa pubblicati dalla Asl di Pescara e relativi agli ultimi cinque mesi restano drammatici e confermano l’esigenza di un intervento concreto da parte della governance sanitaria regionale e aziendale. Non è pensabile, nel 2024, attendere fino a quasi due anni per una colonscopia, o un anno e mezzo per un’ecografia alla mammella o una elettromiografia: sono cifre che mettono in discussione non solo l’efficacia della prevenzione, ma, in molti casi la sopravvivenza dei pazienti (qui i dati: https://www.asl.pe.it/Sezione.jsp?titolo=anno-2024&idSezione=1576 ). Bisogna avere il coraggio di rinunciare alle spese superflue e destinare tutte le risorse possibili per sostenere il diritto alla salute e alla cura della comunità, per questo chiederò una nuova audizione del Direttore Generale della Asl di Pescara Vero Michitelli e di ascoltare l’assessora alla Sanità Nicoletta Verì, per conoscere quali iniziative si stanno concretamente mettendo in campo per intervenire su questo tema”, annuncia il consigliere regionale Antonio Di Marco, Vice Presidente II Commissione. “Certo, le priorità sono tante, ma il debito collezionato nei cinque anni di governo di centrodestra dice chiaramente che la strategia non funziona, tanto che il disavanzo di tutte e quattro le Asl, già impressionante oggi, sarà destinato a crescere negli anni a venire, insieme ai problemi, come confermano i dati sulle liste di attesa – denuncia Di Marco -  . Ora si punta a coprire il disavanzo e lo si sta facendo tagliando servizi e prestazioni sanitarie, scelte che, ancora una volta, pagheranno i cittadini, ai quali la Regione e le Asl non danno tempi umani e servizi abbordabili, tant’è che è in crescita la fuga verso altre regioni e, per chi può, verso il privato, oppure sempre più persone rinunciano a curarsi. Tutto questo si traduce non solo in costi economici, ma in un costo sociale inaccettabile per una società moderna: l’incapacità, da parte della sanità pubblica di prendere in carico i pazienti, specie i cronici e gli oncologici che sono i più vulnerabili.  Il governo regionale usa le risorse libere per finanziare profumatamente “feste e fiere” ed eventi di un giorno, come è successo ieri in Consiglio regionale con La notte dei serpenti, ma per ripianare la sanità chiede una razionalizzazione dei costi del settore, quindi tagli che pagheranno i cittadini e con altre rinunce, che per la Asl 3 riguarderanno: la spesa farmaceutica per 500mila euro; il personale non dipendente per altri 500mila euro; le scorte di reparto per 1 milione e 500mila euro; le domande laboratoriali per 1 Milione; i servizi non sanitari per 1 milione e 500mila euro.  Si toglie senza dare tempi e prestazioni migliori, evidente che c’è qualcosa che non funziona, come sottolineano le cifre di questo primo report aziendale e come accerterà anche l’inchiesta della Procura della Repubblica aperta nei giorni scorsi”. (com/red)

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