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Marcozzi(M5S) su project financing ospedale Chieti

29 novembre 2021 - 16:53

(ACRA) - “Lo stop al project financing per il nuovo ospedale di Chieti, con il Tar che ha respinto il ricorso presentato da ICM spa e Abp Nocivelli spa, rappresenta una grande notizia per tutto il nostro territorio, e siamo contenti che anche Mauro Febbo sia soddisfatto per il risultato di una battaglia a cui si è unito in colpevole ritardo, seguendoci dopo le nostre denunce pubbliche. Siamo stati noi i primi a leggere le carte e a esporre i rischi che avrebbero corso le casse della Asl e di Regione Abruzzo, sposando un progetto che avrebbe potuto causare sperpero di denaro e costi aggiuntivi fino a un miliardo di euro, oltre all'esternalizzazione dei servizi. Lo abbiamo fatto attraverso segnalazioni pubbliche, esposti alla Corte dei Conti e all'ANAC, conferenze stampa e qualsiasi altro strumento utile per informare la cittadinanza sui pericoli a cui è stata esposta la sanità pubblica”. Lo afferma il capogruppo M5S in Regione Abruzzo Sara Marcozzi, che prosegue: “La decisione del Tar rappresenta una vittoria per tutti i cittadini abruzzesi, della provincia di Chieti e di chi, insieme a noi, si è opposto al project financing fin dal primo momento. Mai come adesso, specialmente a seguito della pandemia da Covid-19, la sanità deve rimanere nelle mani dello Stato, senza delegare a figure esterne quei servizi che possono fare la differenza per la salute dei cittadini. Spero che, dopo tanti anni di battaglie, si sia detta la parola fine a progetti di questo tipo non solo a Chieti, ma in tutto il territorio regionale, perché i nuovi ospedali devono essere pubblici. Noi continueremo a vigilare e a denunciare, ogni volta che sarà necessario, carenze e disagi subiti dai cittadini. Specialmente nella Asl 02 ne abbiamo viste di tutti i colori, tra code chilometriche per tamponi, vaccini e ingresso in ospedale, carenze di personale e di macchinari, e molto altro. Mi auguro che i vertici della sanità e del centrodestra lavorino di più e meglio, marcando un cambio di passo rispetto al passato che finora non si è visto”, conclude. (com/red)

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