Marcozzi:Grave situazione Pet-Tac ospedale Chieti
27 novembre 2020 - 11:45
(ACRA) - “Il tema della PET-TAC dell'Ospedale di Chieti sarà affrontato in Consiglio regionale a seguito di un'interpellanza a mia firma, datata 12 novembre. Avremo modo di conoscere, una volta per tutte, quali sono le intenzioni dell'Assessore alla Sanità Verì e di tutta la Giunta regionale di centrodestra in merito a un macchinario, necessario per gli esami oncologici, preso a noleggio e situato in una struttura mobile, con i pazienti immunodepressi costretti ad attendere il proprio turno all'interno di un camion, luogo evidentemente inadeguato. Non solo, ma come segnalatomi da diversi cittadini, il container sarebbe vicino alla struttura in cui si effettuano i tamponi, creando il rischio di una commistione tra persone fragili e pazienti potenzialmente positivi al Covid-19”. Lo afferma il Capogruppo M5S in Regione Abruzzo Sara Marcozzi, che torna a denunciare la grave situazione vissuta nel presidio teatino: “Un'altra questione – prosegue – rimasta in sospeso riguarda il costo del macchinario. Sono sempre in attesa di una risposta da parte della Asl a un mio accesso agli atti per conoscere, contratti alla mano, le cifre pagate di un canone che risulterebbe essere molto alto. Per questo non posso accettare che si continui a scegliere la via del noleggio, come è nelle intenzioni dell'amministrazione regionale che ha avviato una gara d'appalto per rinnovarlo. Sarebbe piuttosto arrivato il momento di acquistare una PET-TAC, così da non dover spendere soldi per un macchinario che non è di proprietà del sistema sanitario regionale, e mettere una postazione fissa all'interno della struttura. Ciò garantirebbe una maggiore sicurezza a personale e pazienti”. “La raccolta di oltre 1200 firme di cittadini per risolvere la problematica, consegnata al Sindaco di Chieti Ferrara, testimonia l'urgenza di questo problema, che deve trovare una soluzione chiara e condivisa il prima possibile. Mi auguro che la mia interpellanza venga calendarizzata al più presto e che la Asl svolga fino in fondo il proprio dovere, inviando la documentazione riguardo al canone che paghiamo per il noleggio di una strumentazione del tutto inadeguata”, conclude.(com)