Ico di Alanno, Pd: sì a proroga cassa integrazione
27 settembre 2022 - 16:04
(ACRA) - “Per la ICO di Alanno c’è l’impegno dell’esecutivo, emerso durante la conferenza dei capigruppo del Consiglio regionale aperta oggi ai rappresentanti di Cgil, Cisl e Uil, che come centrosinistra abbiamo richiesto e supportato. Era necessario che la vicenda dei 35 lavoratori dello stabilimento di Alanno potessero avere risposte e qualche speranza di più sul proprio futuro, alla vigilia della conclusione del procedimento di licenziamento che avverrà il prossimo 2 ottobre e che segue già un anno di cassa integrazione. Con le parti sociali abbiamo chiesto agli assessori a Sviluppo economico e Lavoro, Daniele D’Amario e Pietro Quaresimale che la Regione agevoli un’alternativa all’uscita dal mercato, in primis confermando la continuazione della cassa integrazione”, riferiscono il capogruppo e il consigliere Pd Silvio Paolucci e Antonio Blasioli, che hanno seguito la vicenda "sin dall’annuncio della chiusura dello stabilimento pescarese". “Dopo aver ascoltato le legittime richieste dei lavoratori, oggi ci è stata anticipata l’apertura da parte della società per ulteriori 12 settimane di cassa integrazione, che saranno concesse dall’azienda ai sensi della circolare 97 del 10 agosto 2022 – aggiungono i consiglieri – l’auspicio è quello di dare coperture agli interessati fino a dicembre. Nel frattempo potremo continuare a lavorare sulla formazione del personale affinché le professionalità interessate dalla misura possano essere recuperate nelle altre sedi della ICO, superando così l’infungibilità sollevata dalla ditta che li costringerebbe alla disoccupazione. Questo affinché la vertenza possa essere considerata unica, quindi comprendere anche le altre articolazioni della ditta e non solo quella di Alanno. Restiamo accanto ai lavoratori e mobilitati perché, in questo frangente, la Regione si attivi con iniziative concrete, a tal fine saremo pronti a sollecitare la convocazione di un tavolo del Ministero dello Sviluppo Economico, che è luogo operativo e risolutivo, basti pensare che lo stabilimento di Alanno nacque proprio da un tavolo ministeriale quando chiuse la Kimberly Clark. Serve inoltre una decisa presa d’atto da parte della Regione della crisi energetica che questo comparto sta vivendo e che sta portando verso la crisi anche altre realtà, peraltro quello cartaio è fra i settori che assorbono più energia, tant’è che la Burgo di Avezzano la settimana scorsa ha dovuto fermarsi per razionare i costi. Serve un impegno che vada oltre la comunione di intenti e che affianchi provvedimenti regionali alle misure governative, perché solo così potranno essere sostenuti i lavoratori ed evitate crisi come quella vissuta ad Alanno”. (com/red)