Paolucci su reinternalizzazione servizi sanità
18 maggio 2021 - 15:30
(ACRA) - “Grazie alla nostra interpellanza, la reinternalizzazione dei servizi della sanità tornerà fra gli argomenti del tavolo di analisi, controllo e monitoraggio fra la Regione e la Asl, con il coinvolgimento delle parti sociali che avevamo richiesto. Si tratta di un passaggio importante per riattivare le capacità assunzionali dirette soprattutto in questo momento di ripresa dalla pandemia”, così il capogruppo Pd Silvio Paolucci per ottenere dall’esecutivo risposte sul modo in cui la Regione di muoverà. Questo il risultato emerso dalla risposta all’interpellanza di Paolucci che poneva un problema molto sentito, alla luce della ripresa di tutti i servizi sanitari extra covid e al fine di ottenere la piena equiparazione dei trattamenti economici. “Da mesi stiamo invocando assunzioni per cui la Regione ha percepito anche risorse da parte governativa – continua Paolucci - Perché il ricorso a servizi in appalto ha offerto sì opportunità lavorative, ma ha anche fatto emergere, nel medio-lungo termine, criticità importanti sotto l’aspetto del dumping retributivo. Per questa ragione è indispensabile aprire un confronto serio sul fabbisogno di personale e farlo in maniera rapida, per tornare a servizi interni e procedere in modo diretto alle assunzioni. Un passo che consente di valorizzare il know-how maturato negli anni dal personale in servizio presso i soggetti privati affidatari dei servizi esternalizzati e di eliminare le diseguaglianze tra quest’ultimi e il personale direttamente contrattualizzato dalle Aziende Sanitarie locali. Troviamo indispensabile che questo argomento fosse fra quelli prioritari da affidare al tavolo di confronto istituito dalla Regione ai primi di maggio, siamo lieti che grazie al nostro pressing ci arrivi anche la concertazione con le parti sociali, che sono interlocutori che non possono mancare a tutela dei lavoratori e anche della qualità dell’azione che l’Ente pone in essere. Ora bisogna passare dalle parole ai fatti e rendere operativa quella sede di confronto in cui si potrebbero proprio concordare strumenti e azioni necessarie a tutelare diritti, conoscenze acquisite e prestazioni di lavoro dei lavoratori ingaggiati per il Sistema Sanitario Regionale mediante soggetti privati”. (com/red)