Taglieri, più tasse meno servizi. Con il centrodestra al disastro: D'Incecco si dimetta
08 aprile 2025 - 10:39
(ACRA) – “Ogni giorno un rappresentante del centrodestra abruzzese si alza e spara una dichiarazione utile solo a distogliere l’attenzione dai disastri che loro stessi hanno causato. È la solita strategia, identica a quella del governo Meloni: mentre buttano miliardi nel riarmo europeo, provano a distrarre parlando del manifesto di Ventotene. In Abruzzo, invece, cercano di coprire l’aumento delle tasse e il collasso dei servizi pubblici con dichiarazioni roboanti e grottesche”, dichiara Francesco Taglieri, capogruppo del Movimento 5 Stelle in Consiglio regionale. "Chi governa oggi in Abruzzo ha imposto l’aumento dell’addizionale Irpef. La norma nazionale prevede un’aliquota base dell’1,23%, tutto ciò che è in più, è una decisione politica della Regione. Ed è una scelta gravissima. Nel 2011 il centrodestra aumentò le tasse di 0,50 punti percentuali. Oggi, con la stessa faccia tosta, hanno nuovamente aumentato le tasse. E per coprire il disastro – spiega - sbandierano un finto taglio dello 0,06% solo sul primo scaglione: una briciola che non cambia la vita a nessuno. Una manovra inutile e dannosa, perché i conti non tornano lo stesso. Nonostante il prelievo forzoso nelle tasche dei contribuenti abruzzesi mancano altri 20 milioni di euro per coprire il disastro realizzato nei bilanci della sanità pubblica e la Regione è già pronta a tagliare ancora. Verranno colpiti tutti i dipartimenti, indistintamente, in un altro taglio lineare che impoverirà ulteriormente i servizi. E i numeri certificano il fallimento: la mobilità passiva è salita a oltre 108 milioni di euro l’anno e sempre più abruzzesi si curano fuori regione; le liste d’attesa sono infinite, oltre 100 giorni per alcune visite specialistiche; l’Abruzzo è tra le regioni con la più alta incidenza di povertà relativa, oltre il 18% delle famiglie è in difficoltà economica; la disoccupazione giovanile è al 31%, ben sopra la media nazionale”. “I pronto soccorso sono al collasso – sottolinea - gli ospedali in affanno, e i medici fuggono. Ma il fatto più grave è ciò che è accaduto durante il Consiglio regionale. Una maggioranza davvero responsabile, davanti a un’aula consiliare occupata pacificamente da cittadini e comitati, avrebbe dovuto sospendere i lavori e rinviare ad oltranza la seduta, attendendo che la protesta si concludesse. Potevano aggiornare anche alle tre di notte del giorno dopo. Ma non lo hanno fatto per un motivo preciso: se si fosse superata la mezzanotte, l’opposizione avrebbe avuto la possibilità di continuare la discussione generale presentando centinaia di emendamenti. E questo li avrebbe costretti ad applicare nuovamente la ghigliottina, mettendo nero su bianco l’imbarazzante rifiuto del confronto democratico. Questa è la verità che vogliono nascondere con attacchi scomposti e bugie: hanno paura del confronto, della piazza, della voce dei cittadini. E trovo indegno che a invocare dimissioni dell’opposizione sia proprio chi, come Vincenzo D’Incecco, siede contemporaneamente da coordinatore di partito e da presidente della Commissione Bilancio. Chi mente ai cittadini e distorce i fatti per coprire la propria incapacità – conclude Taglieri - dovrebbe essere il primo a lasciare l’incarico. D’Incecco si dimetta. E con lui un'intera classe dirigente che ha dimostrato di non sapere governare. Ai cittadini che stanno tornando a manifestare, diciamo: non fermatevi. La partecipazione è il più grande atto democratico. Le piazze che si riempiono di persone diverse per storie, idee e origini, ma unite dallo stesso disagio, fanno più paura a chi governa di mille post o slogan. Perché chi ha spirito critico, oggi, non si beve più le favole!”. (com/red)