Ambiente spa, Blasioli (Pd): "Ipotesi privatizzazione sempre più concreta"
19 febbraio 2025 - 15:52
(ACRA) - "Non era mai capitato di assistere ad un Consiglio comunale straordinario in cui non venisse votato alcun ordine del giorno di impegno. A dire il vero le avvisaglie erano diverse. Prima del Consiglio comunale, richiesto peraltro dai sindacati di Ambiente spa, avevamo assistito alle nebulose dichiarazioni del sindaco Masci e dell’assessore Orta, i quali davano l’impressione di non sapere nemmeno quale fosse precisamente l’oggetto di discussione. Nel Consiglio straordinario abbiamo addirittura assistito al silenzio di una maggioranza di centrodestra in cui nessuno ha proferito parola, compreso l’assessore all’Igiene urbana, presente ma non pervenuto, e l’assessore Seccia, delegato nell’assemblea Agir e silente come in quella circostanza". Così in una nota congiunta, il vice presidente del Consiglio regionale Antonio Blasioli, con i consiglieri pescaresi Piero Giampietro, Giovanni Di Iacovo, Michela Di Stefano e Francesco Pagnanelli (Pd). "Una situazione analoga si è verificata anche al termine dei lavori consiliari dove, a seguito dell’intervento del sindaco Masci, del tutto contrario all’ordine del giorno stilato dalla propria maggioranza, la stessa si è vista costretta a ritirarlo e a non votarlo, senza però dire nulla sulla natura pubblica di Ambiente spa. Leggere poi il comunicato di Forza Italia - aggiungono - ci ha lasciato davvero inorriditi. Nella nota del 17 febbraio a firma Sospiri, Renzetti e Di Pasquale viene usato il titolo 'Ambiente non sarà privatizzata', totalmente smentito nel comunicato medesimo. Non è vero che si è contrari alla privatizzazione di Ambiente spa se nel comunicato si ribadisce 'valuteremo la forma societaria più corretta per dare il miglior servizio possibile alla collettività rispettando sempre la legge'. Insomma non si esclude affatto la privatizzazione - sottolineano - e soprattutto non si difende, né nel merito, né con i dati, il lavoro di Ambiente spa, dei suoi dirigenti, funzionari e dipendenti". "Con la legge regionale n. 36/2013 la Regione ha individuato un unico ambito regionale dei rifiuti, il cui ente gestore e regolatore, l’Agir, è chiamato a redigere e approvare il Piano di Ambito contenente tutte le direttive organizzative e gestionali sulla gestione dei rifiuti in Abruzzo. Il Pd - ricordano i consiglieri - ha fatto di tutto per allertare su ciò che stava avvenendo, e cioè la scelta di un modello di gestione misto pubblico-privato con individuazione del privato con gara a doppio oggetto da parte di Agir. Un appello caduto nel vuoto, mentre alcune dichiarazioni degli ultimi giorni lasciano pensare che da parte di qualcuno ci sia una precisa volontà di privatizzare la società. Noi invece oggi siamo qui per dire con più forza, che Ambiente spa deve restare pubblica e deve diventare il gestore del servizio di raccolta dei rifiuti dell’intero sub ambito provinciale. Invece di premiare il meccanismo virtuoso che nel 2019 ha portato alla fusione, in anticipo rispetto alle previsioni della normativa regionale, delle tre società pubbliche che operavano sul territorio provinciale in materia di rifiuti: Attiva, Linda e Ambiente, visto che a Pescara siamo stati i primi a operare una razionalizzazione che in Abruzzo non aveva precedenti, oggi, per ordini impartiti dall’alto, che tentano di fare entrare il privato in regione, si rischia di buttare tutto all’aria". "Questa situazione - ribadiscono nel corso di una cofnerenza stampa - non deve preoccupare solo i dipendenti, che giustamente pretendono certezze, ma l’intera utenza abruzzese, che dovrà fare i conti con l’ingresso del privato nelle società di gestione, il rischio di una diminuzione dei servizi e parimenti un aumento di costi, che confluiranno poi sulla Tari, gravando quindi sui cittadini. È evidente che il ruolo di Ambiente spa va valutato in maniera molto più ampia di quanto fatto dal direttore di Agir, Zaccagnini, non possiamo pensare che non conosca i dati, anche se le linee guida presentate, e di cui l’ assemblea dei Sindaci ha preso atto, sono basate, per la governance, sui dati prodotti da una società di Invitalia, ReOpen srl, che risultano fermi al 2020 e riportano ancora Attiva e Linda come società distinte, mentre i quantitativi dei rifiuti prodotti, sul sistema informativo OrSo, si fermano al 2022. Basterebbe questo per salvaguardare Ambiente spa dalla privatizzazione, dimostrando che il servizio svolto è del tutto in linea con i parametri gestionali ed economici, senza considerare l‘importante ruolo sociale svolto dall’azienda - incalzano - che il privato potrebbe ridimensionare ritenendolo economicamente svantaggioso – giusto per citare un tema caldo: la pulizia dei tombini, che piuttosto andrebbe ulteriormente potenziata". "Pieno sostegno dunque alle azioni di lotta che vorranno intraprendere i sindacati e massima attenzione rispetto a quanto accadrà nei prossimi giorni - sottolineano ancora - a cominciare dall’incontro del 4 marzo tra sindacati e giunta regionale. Non ci fermeremo qui però: da un lato chiederemo di valutare se la presenza di un contratto di servizio tra Ambiente spa e il Comune di Pescara, in scadenza al 2030, possa bloccare qualsiasi ipotesi alternativa fino a quella data, come è avvenuto in Toscana per la società che gestiva la città di Lucca. Dall’altro saremo attenti a denunciare quello che sta avvenendo. Da qualche mese, infatti, a seguito dell’approvazione da parte di Arera, l’Autorità nazionale per la Regolazione, della delibera 385/2023 di approvazione dello schema di contratto tipo per gli affidamenti in materia di gestione rifiuti, Agir sta invitando i Comuni e i gestori ad adeguare i propri contratti di servizio tramite un addendum contrattuale, che inserisce una clausola che mette anticipatamente fine alle gestioni in corso, in caso di avvio dell’operatività del Piano di Ambito. Ed è quanto scritto anche nell’addendum che Agir ha inviato al Comune di Pescara e alla società Ambiente spa, su cui richiamiamo fortemente l’attenzione del Sindaco e del cda di Ambiente spa". (com/red)