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Di Marco (PD) su medico di base a Elice: "Toppa peggio del buco. Strategia non efficace"

17 febbraio 2025 - 13:46

(ACRA) - “Ci ritroviamo di nuovo di fronte a un’altra toppa di Asl e Regione sulla ricerca del medico di base a Elice che è peggio del buco, cioè la persistente vacanza del servizio da luglio scorso. In paese sono arrivati due medici ultrasessantenni per 4 ore in tutto la settimana. Può essere questa è la soluzione “tampone” per pazienti, che fra meno di due anni, si ritroveranno ad affrontare nuovamente il problema? Ci chiediamo cosa impedisca a Elice di essere fra quei paesi per cui esiste l'obbligo di apertura ambulatori per i nuovi medici che hanno dato disponibilità, come dispone la delibera della Asl di Pescara n. 29 del 16 gennaio scorso e come prevede anche l’articolo 34, terzo comma dell’Accordo nazionale dei Medici di Medicina generale che obbliga i medici ad aprire studi nei paesi in cui si debba assicurare l’assistenza ambulatoriale. Una regola che non viene applicata per Elice, che è sì ricompresa negli elenchi degli ambiti determinati dalle Asl proprio per gli incarichi vacanti, ma non risulta fra quelli con obbligo di apertura degli studi medici. Così pure Carpineto, dove ad oggi e dopo la nostra mobilitazione, siamo di fronte a una nuova proroga degli incarichi in essere fino a fine mese, altra toppa e zero soluzioni. In sintesi a quasi un anno dalla prima emergenza, la soluzione è ancora di là da venire e non per impossibilità, ma per volontà della governance che sceglie per quali Comuni sussiste l’obbligatorietà di apertura degli ambulatori”, così il consigliere regionale Antonio Di Marco sulla vicenda della carenza di medici di base nelle aree interne. “Ho già detto che bisogna condividere con la Asl, con i medici di famiglia e le istituzioni del territorio un percorso che porti a una migliore ripartizione dei medici, soprattutto sulle aree interne, cosa finora non solo non accaduta, a fronte dell’ammissione di non riuscire a risolvere il problema che la Verì ha fatto in aula rispondendo a una mia interpellanza – continua Di Marco - , ma che nemmeno accadrà a breve. E le comunità interessate dalla vacanza, restano ad aspettare. Stiamo parlando di centri abitati da anziani, con minori possibilità di spostamento e maggiore bisogno di assistenza e di cura, in modo che non vadano a oberare i reparti di emergenza del nosocomio più vicino per ragioni che non richiedono l’accesso al Pronto soccorso. A parte questa situazione e quella di Carpineto, non ci risultano azioni volte a coprire i tanti territori interessati dalla vacanza, ricordiamo l’impressionante cifra di almeno 60.000 abruzzesi che sono ad oggi senza medico e questa inerzia è già grave se denota indifferenza, ma diventa gravissima e preoccupante se è invece il risultato dell’incapacità di Regione e Asl di risolvere un problema basilare, perché su questo si regge la credibilità e l’efficienza di tutta la rete di assistenza sanitaria territoriale. Ed è su questo che maturano deficit e, soprattutto, numeri e costi della mobilità passiva verso altre strutture fuori regione e verso la sanità privata”. (com/red)

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