Pietrucci: Asl1 in guerra contro fornitori e cittadini
03 febbraio 2025 - 08:55
(ACRA) - “La ASL 1 per rispettare il Piano di rientro imposto dalla Regione si è messa a raschiare il fondo del barile facendo la guerra contro fornitori e cittadini”. A dirlo, senza mezzi termini, è il consigliere Regionale del Partito democratico, Pierpaolo Pietrucci, in una conferenza stampa a cui oggi hanno partecipato anche il segretario del Pd aquilano, Nello Avellani e la segretaria del Pd di Avezzano, Anna Paolini. “L’azienda sanitaria aquilana - prosegue Pietrucci - sta per chiudere il bilancio del quarto trimestre 2024 con un debito che ammonterebbe a 40milioni e rotti di euro, quando Giunta e Consiglio regionale le hanno chiesto di non sforare quota 32milioni. Un debito a cui però andrebbero aggiunti quelli contratti con i fornitori delle aziende SEMA (5,7milioni) e DUSSMANN (altri sei milioni) che si occupano di manutenzione, e quelli contratti per i fitti e le prestazioni erogate per non autosufficienti, col Comune dell’Aquila. Debiti che, come noto, la ASL non paga e che stanno mettendo a rischio posti di lavoro, la sorte di subappaltatori e servizi per i cittadini”. “Ora ci arriva notizia - continua nell’affondo il Consigliere regionale Dem - che la direzione ASL, non voglia inscrivere a bilancio questi ulteriori debiti attraverso un escamotage, e cioè non permettendo al RUP di emettere l’ordine NSO (il sistema tramite il quale amministrazioni pubbliche e fornitori si scambiano documenti), così che la ditta non possa fatturare e il debito, in questo modo, non appaia nel bilancio di questa annualità”. “Una situazione di insussistenza inaccettabile - sostiene Pietrucci - a cui si aggiunge la campagna di contestazioni che il management ha scelto di avviare, tramite costosi avvocati romani, aggravando così la situazione economica finanziaria in cui versa la ASL e dando l’avvio a nuovi contenziosi giudiziari che graveranno sulle tasche di cittadini e cittadine. Anche sulla vicenda della RSA di Montereale come noto la Asl ha sbagliato tutto, danneggiando un intero territorio e dando il largo, con la sua incapacità, agli ennesimi sprechi”. “In più l’azienda sanitaria aquilana, sempre per raschiare il fondo del barile e tentare di stare nel Piano di rientro, ha inviato 150mila cartelle esattoriali, pari a tre milioni di euro, per prestazione prenotate, mai eseguite e mai disdette. Sappiamo che c’è una legge per ridurre le liste d’attesa, ma è una legge che decide per il futuro, non per il passato, mentre qui si inviano cartelle anche di cinque, dieci anni fa, quindi prescritte, che vessano i cittadini”. “Insomma - conclude Pietrucci - il comportamento della direzione della ASL è inaccettabile, ma la cosa che più gli rimproveriamo è non aver battuto i pugni contro Marsilio che l’ha scelto, in quanto chiunque, nelle condizioni in cui è stata ridotta l’azienda sanitaria nella provincia dell’Aquila, non sarebbe riuscito, senza le dovute risorse, a fornire una sanità efficace ed efficiente. Denunciamo infatti da tempo la ripartizione iniqua del fondo sanitario che vede Teramo avere 86milioni, Pescara 83, Chieti 63 e L’Aquila, cenerentola d’Abruzzo, con soli 43 milioni. Il tutto a fonte di una provincia che ha un’estensione di 5mila metri quadri con 58 abitanti per km2, 74 punti di erosione sanitaria e che per questo riceve solo una piccolissima percentuale in più, assolutamente non sufficiente a coprire i costi monumentali della gestione”. (com/red)