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Di Marco (PD) annuncia risoluzioni su situazione Terme Caramanico e Santuario Volto Santo

01 febbraio 2025 - 10:52

(ACRA) - “Per il rilancio delle Terme di Caramanico la Regione deve scendere in campo, lo può fare indirizzando l’Areacom, l’Agenzia regionale dei grandi appalti che gestisce le sorti dei lotti, a un’aggiudicazione finalizzata al termalismo, perché un’intera economia territoriale non venga smantellata. Non si tratta di ingerenza, ma di esprimere un orientamento che rispecchia un interesse superiore, quello della comunità. Non è pensabile trattare i lotti a compartimenti stagni, serve un piano industriale per la rinascita e il rilancio, cosa che non abbiamo visto accadere in queste fasi, con il rischio che un patrimonio storico e di elevato valore economico finisca in mani non in grado di valorizzarlo anche in termini occupazionali, oltre che strategici. Questo chiedo nella risoluzione presentata perché approdi in Consiglio regionale affinché Marsilio prenda sulle Terme un impegno serio, che non sia lo “smarcamento” visto finora, ma una vera e propria presa in carico in nome e per conto della comunità territoriale”, l’annuncio del consigliere PD Antonio Di Marco, vicepresidente della Commissione Ambiente e territorio. “A fronte dello stallo che va avanti dal 2021, anno in cui l’attività del complesso termale è definitivamente cessata e delle aste fallite, la Regione non può continuare a guardare – sottolinea Di Marco - . In fase di bilancio avevo chiesto un’azione coraggiosa al Governo regionale attraverso un emendamento che però la maggioranza di destra ha bocciato: quella di mettere in bilancio 8 milioni di euro necessari all’acquisizione di tutti i lotti, in modo che restino un patrimonio in capo agli abruzzesi, il tutto concertando con le istituzioni locali e l’intero territorio, Parco della Maiella compreso, forma, modalità e percorsi capaci di risollevare e rilanciare il comparto. Bocciando questa proposta Marsilio di fatto si è tirato indietro, per questo gli chiediamo di non perdere altre opportunità: un presidente può definire un indirizzo, cosa ben diversa che interferire nella governance. A fronte delle intenzioni emerse in seno alla Commissione Bilancio di dicembre da parte del direttore dell’Areacom sulla possibile aggiudicazione al gruppo imprenditoriale che vorrebbe farne un centro produttivo di cosmetici e soprattutto dopo la trasmissione di Report di domenica scorsa che si è occupata proprio dell’affidabilità di questa realtà economica, serve un’azione a tutela e davvero strategica da cui emerga chiaramente l’intenzione della Regione sulle Terme e una proposta seria e percorribile per riportare in vita una presenza che ha alimentato l’economia del territorio e dell’Abruzzo stesso, dando lavoro direttamente a centinaia di persone e, così, sostenendo le famiglie e dando linfa vitale a un indotto fatto di turismo, commercio e cultura. Questa dimensione non può essere ignorata da chi governa”.

Di Marco annuncia, inoltre, un'altro intervento in Consiglio regionale sul Santuario del Volto Santo. “Pronta una risoluzione per portare in Consiglio regionale l’imbarazzante paralisi della ristrutturazione del Santuario del Volto Santo, uno dei luoghi di culto più importanti e frequentati della nostra regione e d’Italia. Va accertato cosa ferma ancora i lavori partiti nel 2023 per essere pronti nel 2025, ma attesi ormai da dieci anni per il rifacimento della facciata, del sagrato e la messa in sicurezza del campanile. È vergognoso che il Santuario accolga così i pellegrini del Giubileo e che sul tema non si registrino altro che annunci: nella risoluzione non chiederò solo il perché dello stallo, ma che si concludano gli interventi e si proceda per liberare al più presto la facciata da quello che più che un restauro sembra essere diventato un problema per quel luogo e per il suo grande valore”, così il consigliere regionale Antonio Di Marco. “Lavori importanti che vanno ripresi e ultimati, restituendo fruibilità piena a un luogo che riceve almeno 7.000 visite a settimana, parliamo di circa 400.000 turisti l’anno che se le condizioni non cambiano sono privati della vista dell’impianto che custodisce l’immagine del volto santo di Gesù Cristo – sottolinea Di Marco - . Tutto questo nonostante i continui appelli del Rettore della basilica e gli annunci periodici di chi si prende in carico la situazione senza riuscire a sbloccare una impasse che è solo burocratica e che quindi riguarda la volontà dei soggetti preposti a finire le lavorazioni entro il 2026, visto che si tratta di fondi PNRR. Parliamo di turismo religioso, uno dei settori più importanti della nostra attrattività, assurdo che la Regione e le altre istituzioni del territorio consentano ritardi e attese così inspiegabili sia per rispetto verso il valore del luogo, sia per il suo enorme potenziale che in tali condizioni, rischia di vedere sfuggire possibilità ed economia al territorio e a tutto l’indotto”. (com/red)

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