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Caccia ai cervi, Pietrucci e Monaco chiedono ritiro della Delibera di Giunta

30 agosto 2024 - 12:01

(ACRA) - "Con una mozione unitaria – primi firmatari Pietrucci (Pd) e Monaco (AVS) - i consiglieri del centrosinistra chiedono l’immediato ritiro della Delibera di Giunta n. 509 dell’8 agosto scorso che ha approvato l’abbattimento di 469 cervi in due aree dell’aquilano, in vista della stagione di caccia che si aprirà il prossimo 14 ottobre". Così in una nota congiunta dei due rappresentanti dell'opposizione.   "Una scelta crudele, inutile e dannosa - proseguono - che sta sollevando indignazione e polemiche in Abruzzo e in Italia: la petizione online lanciata dal WWF ha già raggiunto quasi 100.000 firme e molte personalità - tra cui la ex Ministra Michela Vittoria Brambilla, presidente della Leidaa – si sono schierate contro questa decisione. A rendere ancora più agghiacciante questo provvedimento è il tariffario per l’abbattimento assegnato ai cacciatori: cinquanta euro per un cucciolo di cervo, cento per le femmine giovani (12-24 mesi) e adulte (con più di 24 mesi); 150 euro per i maschi giovani e 250 euro per quelli adulti (con più di cinque anni). Prezzi di molto aumentati per i cacciatori di fuori Abruzzo. Già nel passato analoghe procedure attivate per contenere i cinghiali non hanno prodotto i risultati immaginati. E in questo caso il vantaggio esclusivo per il mondo venatorio si tradurrà in un danno enorme al territorio, alla sua immagine, all’identità che l’Abruzzo aquilano ha costruito in questi anni cercando un equilibrio tra uomo e natura, all’attrattiva turistica che la fauna selvatica rappresenta per la nostra realtà. La densità di presenza dei cervi nei comprensori interessati alla caccia è di circa 2,5 capi per chilometro quadrato, di pochissimo superiore al valore soglia di 2/kmq indicato dall’ISPRA. Dunque non c’è alcuna emergenza che giustifichi questa strage. I veri temi del ristoro dei danni all’agricoltura e della sicurezza stradale vanno affrontati seriamente con un piano faunistico adeguato, interventi di tutela (dissuasori, recinti elettrificati, corridoi di attraversamento) e soprattutto rimborsi certi e rapidi. Scegliere l’uccisione dei cervi è una ipocrita scorciatoia che evita di affrontare i problemi del mondo agricolo: non a caso, alla fine di questa strage, i soldi andranno ai cacciatori e non ai coltivatori e allevatori realmente interessati al problema della fauna selvatica. Per questo la mozione – che verrà discussa nella prossima seduta della Commissione agricoltura del Consiglio regionale – chiede la revoca della Delibera o almeno del Disciplinare per la caccia al cervo" concludono Pietrucci e Monaco. (com/red)

 

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