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Testo interpellanza Pietrucci sede unica Pescara

10 ottobre 2022 - 12:39

Pubblichiamo il testo integrale dell'Interpellanza del consigliere regionale PD, Pierpaolo Pietrucci, sulla programmazione, realizzazione e gestione del patrimonio immobiliare della Regione Abruzzo con riferimento alla sede unica a Pescara

Premesso che

l’organizzazione istituzionale della Giunta regionale abruzzese comporta una complessa gestione logistica e strutturale e dunque richiede una attenta e costante programmazione di interventi; soprattutto negli ultimi anni - dopo il sisma del 2009, la recente pandemia e l’aumento dei costi energetici – è diventato ancora più urgente e necessario verificare l’adeguamento degli immobili, il loro razionale utilizzo, il risparmio nel costo delle utenze, il miglioramento energetico, l’implementazione dell’infrastrutturazione digitale potenziando il Data Center regionale e connettendolo con l’intero sistema della Pubblica Amministrazione, sempre nell’ottica di garantire e migliorare l’efficienza operativa e le risposte verso l’utenza, anche calibrando con cura il ricorso al “lavoro agile” e le presenze in ufficio; all’Aquila e a Pescara – ma anche in tante altre città d’Abruzzo – l’attività istituzionale si svolge sia in sedi di proprietà regionale che in immobili privati che comportano un pesante onere finanziario per l’erario pubblico abruzzese; spesso la vetustà o la condizione degli immobili richiede continui e costosi interventi di adeguamento, riparazione e manutenzione; ogni scelta sulla gestione del patrimonio richiede una approfondita e condivisa conoscenza dei dati, la partecipazione dell’intero Consiglio, dei sindacati dei lavoratori e dei responsabili dei Dipartimenti, il coinvolgimento di tutti gli attori istituzionali pubblici, in modo da individuare – a partire dalla ricognizione puntuale del patrimonio e delle risorse strutturali e umane – le azioni più giuste e di solida prospettiva per l’attività della Regione;

considerato che

la scelta di individuare una sede unica della Regione a Pescara è da tempo un obiettivo della Regione, essendo stata avviata da oltre 12 anni, con la DGR 516 del 28 giugno 2010, una procedura di manifestazione d’interesse per il reperimento di una sede unica; recentemente è stato sottoscritto tra il Presidente Marsilio e il Sindaco di Pescara Masci un Protocollo d’intesa per realizzare a Pescara la sede unica della Regione nelle Aree di Risulta dell’ex stazione ferroviaria al centro della città adriatica; tale atto fa seguito a decisioni assunte dai due Enti, rispettivamente dalla Regione Abruzzo con Delibera di Giunta n. 73 del 14 febbraio 2022 e dal Comune di Pescara con Delibera di Giunta Comunale n. 787 del 20 settembre 2022;

visto che

la dimensione del problema comporta una visione d’insieme delle esigenze, una programmazione a lungo termine degli interventi, una strategia di razionalizzazione del patrimonio immobiliare regionale, evitando interventi pur necessari, ma “isolati” e sganciati da un’ottica complessiva, indicando nel tempo le priorità di azione, un cronoprogramma che preveda tutte le possibili scelte (dismissioni, permute, affitti, accorpamenti, nuove realizzazioni) su tutti i beni di proprietà e di uso regionale; ogni iniziativa deve fondarsi non solo su opportunità di tipo immobiliare, ma su valutazioni economiche, logistiche e sociali complessive che prevedano ad esempio il risparmio energetico, la connettività, l’accessibilità e i parcheggi, il verde pubblico, la funzionalità degli spazi alle moderne e qualificate esperienze ingegneristiche e architettoniche, la complessiva valorizzazione territoriale e urbana, ecc.;

tutto ciò premesso, con la presente, il sottoscritto consigliere regionale Pierpaolo Pietrucci

interpella il Presidente della Giunta o l’Assessore competente per conoscere:

  1. se esista e qual è l’aggiornata ricognizione del patrimonio pubblico regionale – di proprietà o in affitto – sulla base del quale è stata fatta la scelta della sede unica a Pescara;
  2. in cosa consista, come si legge nel Verbale della citata DGC n. 787/2022, la “realizzazione da parte della Regione di infrastrutture urbane essenziali e strategiche” a Pescara a fronte della disponibilità di “un’area particolarmente importante” come le aree di Risulta;
  3. cosa si intenda fare, prima di decidere sulla nuova sede unica a Pescara, delle due sedi di viale Bovio e via Raffaello, se si è valutato in quali condizioni siano, se sono recuperabili e se sì con quale spesa a carico dell’Ente;
  4. se è stata eseguita una ricognizione del numero dei dipendenti regionali operativi a Pescara, delle loro attività, della reale necessità di spazi di cui hanno bisogno;
  5. perché per la nuova sede unica siano previsti 20.000 mq di superficie coperta a fronte degli attuali 10.000 mq utilizzati;
  6. se tale incremento non prefiguri il tentativo di spostare su Pescara uffici, strutture, servizi attualmente operativi all’Aquila attraverso la realizzazione di “doppioni” (per aggirare i vincoli Statutari) o addirittura trasferendoli ex novo come è stato recentemente fatto con il provvedimento a firma dell’assessore Liris e della Direttrice Grimaldi che riorganizza il Dipartimento della Presidenza - DPA portando a Pescara 7 (sette) Servizi a fronte dei precedenti 6 (sei) e riducendoli all’Aquila che passerà dai 9 (nove) attuali a 8 (otto) Servizi;
  7. se, invece di procedere con singole operazioni immobiliari, si preveda di elaborare una strategia che tenga conto delle esigenze di razionalizzazione, risparmio e funzionalità di tutti gli immobili e le strutture regionali dell’intero territorio abruzzese, con quali tempi e quali priorità;
  8. se si è conoscenza del patrimonio immobiliare regionale disponibile all’Aquila, dell’articolazione delle sedi spesso poco funzionale, ma anche della disponibilità di spazi di formidabile pregio storico, artistico e architettonico che vanno adeguatamente valorizzati per funzioni istituzionali di primo livello;
  9. se si pensa – e perché non si è fatto finora – di costituire un Tavolo operativo permanente che coinvolga tutti gli Enti pubblici e che definisca i migliori utilizzi patrimoniali e i necessari interventi urbanistici a corredo;
  10. se l’assessore Liris abbia mai ricevuto dalla Curatela fallimentare del Tribunale dell’Aquila proposte di prelazione per l’acquisto della sede del “Palazzo del TAR” in via Salaria Antica all’Aquila e, se è pervenuta, per quale motivo non è stata presa in considerazione tale ipotesi, considerando che quella sede è attualmente in affitto per la somma di € 670.000 (seicentosettantamila) l’anno;
  11. quale è lo stato di ricostruzione di Palazzo Centi, quando è prevista la data di ultimazione dei lavori e a quale finalità istituzionale verranno destinati quegli spazi non appena torneranno nella disponibilità della Regione;
  12. se sia stato adottato un Piano di alienazione immobiliare;
  13. se nell’ambito del riassetto organizzativo dell'Ente si sia valutata la necessità di avere due distinti uffici di gestione del patrimonio, uno facente capo al Consiglio e un altro alla Giunta e se sia il caso di progettare lo snellimento dell'apparato regionale unificando tali uffici e restituendo maggiore controllo generale sull'intero patrimonio immobiliare;
  14. se l'assenza di qualsiasi programmazione in  riferimento alle sorti di un prestigioso edificio vincolato come Palazzo Camponeschi-Selli, in via Paganica all’Aquila facente capo al patrimonio della Giunta regionale, non meriti di essere ricompreso nel generale progetto di riassetto, manutenzione e riutilizzo del patrimonio dell'Ente, a distanza di quasi 14 anni dall'evento distruttivo del Capoluogo, considerando l'alta valenza del palazzo e la posizione strategica, che rende lo stesso detrattore urbano in una porzione quasi completamente ricostruita ad esclusione dell'immobile de quo e della chiesa Capo Quarto di Santa Maria Paganica;
  15. se, sulla gestione del patrimonio immobiliare della Regione Abruzzo, si vuole percorrere una strada di reale programmazione, concertazione e razionalizzazione finalizzata al risparmio economico e all’efficienza operativa dell’Ente, anche al fine di sottrarre ogni scelta a pressioni campanilistiche o ad interessi immobiliare o di parte.

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