Pettinari(M5S): "Non abbandonare Caramanico Terme"
17 dicembre 2021 - 18:44
(ACRA) - “Sono tantissime le richieste di aiuto che ci arrivano dagli albergatori e dai commercianti di Caramanico Terme. C'è forte preoccupazione generata dalla grave crisi economica che si sta verificando a causa della chiusura dello stabilimento termale e dall'assenza di un piano alternativo per valorizzare il turismo. Pertanto ci facciamo promotori delle iniziative avanzate dalle maestranze locali per avere riconoscimento delle bellezze che rendono Caramanico e il suo comprensorio unico nella provincia di Pescara e non solo”. Il vicepresidente del Consiglio regionale Domenico Pettinari spiega così il perché della missiva indirizzata al Presidente della Regione, all’Assessore competente e al Presidente del consiglio regionale, nonché al Sindaco di Caramanico per trovare una soluzione alla drammatica situazione che si vive tra i vicoli di uno dei borghi montani più belli d’Abruzzo. “Ho chiesto, ancora una volta, un interessamento diretto – spiega Pettinari – perché l’Associazione degli albergatori ha rappresentato, unitamente alla mancanza di informazioni sulla riapertura dello stabilimento termale, la sofferenza delle attività imprenditoriali a causa dell'inefficacia delle iniziative poste in essere che, a parer loro, non sarebbero pienamente rispondenti alle necessità del settore. Questa condizione nuocerebbe gravemente all’intero territorio e a tutte le attività che gravitano intorno al turismo che vedono vanificati anni di sacrifici e di investimenti. Anche l’Associazione dei commerciati ha fatto sentire la sua voce – incalza il Vicepresidente del Consiglio – gli esercenti sono preoccupati della mancata riapertura delle Terme e della scarsità di informazioni sul futuro della stessa, ma anche sulla volontà di avviare un piano “alternativo” per valorizzare il turismo e le attrattive naturalistiche e paesaggistiche del comprensorio. Parliamo di una vera e propria perla d’Abruzzo. Sicuramente un luogo simbolo del termalismo abruzzese, riconosciuto anche dal Ministero della Sanità con la massima classificazione per la qualità delle cure termali. Ma è chiaro che l’esigenza di programmazione e di pianificazione dell’attività turistica non può essere legata esclusivamente all’attività termale, soprattutto se questa non può essere garantita a pieno a causa degli ultimi sviluppi giudiziari. Si impongono, quindi, scelte non più rinviabili per la ripresa di tutto il territorio della Valle dell’Orfento che devono essere orientate verso lo sviluppo del turismo ambientale e strategico, creando nuovi servizi sul territorio di Caramanico Terme con l’obiettivo di prolungare la stagione turistica. Attraverso un’attenta analisi condotta dall’Associazione degli albergatori, insieme all’associazione dei commercianti e degli amministratori locali, risulterebbero formulate una serie di interessanti proposte per accrescere i punti di forza e colmare le criticità scaturite dalla chiusura del complesso termale. L’idea proposta, peraltro già ampiamente esposta agli organi politici, è quella di rilanciare la destinazione turistica attraverso un nuovo brand, “Caramanico, Terme e Natura”, che si pone l’obiettivo il poter vivere un'esperienza a 360° all'interno del comparto territoriale con eventi di grande richiamo ed iniziative volte a migliorare e creare nuovi servizi sul territorio di Caramanico Terme e valorizzando la destinazione “Caramanico, Terme e Natura”. L’intervento della Regione Abruzzo non può essere legato esclusivamente agli aiuti di Stato - precisa Pettinari - perché sono ancora da approvare con decisione della Commissione Europea, e quindi erogati in anni lontani che non risolvono, purtroppo, l’attuale grave crisi che ha messo in ginocchio l’intero territorio. Pertanto, è chiaro che dobbiamo intervenire come enti locali e dobbiamo farlo nel più breve tempo possibile. Per questo voglio sapere se a oggi, siano state individuate nuove imprese per la gestione delle Terme di Caramanico, unitamente alla gestione delle strutture alberghiere annesse; Quali tempi sono previsti affinché la nuova gestione possa avere il provvedimento di convenzione con la Regione Abruzzo e diventare pienamente operativa; Se è stato predisposto un “Piano strategico di sviluppo del turismo ambientale e naturalistico”, che consenta di promuovere una offerta non più dipendente dal settore termale e se allo stesso modo è stato definito un Piano Marketing al fine di pianificare le future iniziative da appaltare a professionisti locali del settore. Infine ma non ultimo se sono previsti ristori per le attività ricettive. Chi è alla guida di Regione Abruzzo non può abbandonare un intero territorio o mettere sul piatto solo soluzioni che dovrebbero arrivare dall'Europa non si sa quando. In questo momento il qui e ora è fondamentale per tendere la mano a un'intera comunità”, conclude. (com/red)