Incendi, sollecitato lo stato di emergenza
02 settembre 2021 - 18:07
(ACRA) - La grave situazione che si è venuta a creare questa estate in Abruzzo a seguito dell’emergenza incendi è stata rappresentata al fine di ottenere il riconoscimento dello stato di emergenza dal Presidente della Regione Abruzzo in una lettera indirizzata al Capo dipartimento della Protezione civile e dal Presidente del Consiglio regionale dell’Abruzzo che oggi ha incontrato il ministro per gli Affari regionali e le autonomie. Il territorio regionale è stato interessato da numerosi ed estesi fenomeni di combustione che hanno determinato gravi danni per il patrimonio boschivo in aggiunta ai danni arrecati a strutture e infrastrutture, determinando notevoli criticità nelle fasi di gestione dell’emergenza. A partire dal mese di agosto oltre 600 focolai hanno interessato l’Abruzzo, spesso distruggendo vegetazione di pregio e arrecando danni al patrimonio pubblico e privato, come ad esempio quelli che hanno interessato nella giornata del 1 agosto 2021, i Comuni di Pescara, Farindola, Vasto e Ortona dove l’incendio ha lambito il centro abitato comportando situazioni di pericolo per la pubblica e privata incolumità, determinando l’evacuazione di oltre 150 persone. Il successivo 8 agosto a Vasto, un altro incendio ha comportato l’evacuazione di oltre 80 persone, la chiusura dell’Autostrada A/14 per diverse ore nonché il blocco del traffico ferroviario; il 15 e 16 agosto a Teramo, analoghe situazioni hanno comportato momenti di grave difficoltà per garantire l’incolumità dei cittadini. La giunta regionale ha approvato una delibera con cui si dichiarava l’eccezionalità degli eventi, ritenendo assolutamente necessario ripristinare le condizioni di sicurezza a salvaguardia della pubblica e privata incolumità, soprattutto nelle aree percorse dal fuoco estremamente vulnerabili a fenomeni di dissesto idrogeologico. Al Ministro è stata sottolineata la necessità di riuscire a ottenere i necessari ristori sia per ripristinare le infrastrutture rimaste danneggiate o completamente distrutte, sia per garantire interventi nelle aree dove la vegetazione è stata ridotta in cenere, per evitare abusi e programmare la rinascita di aree verdi di pregio andate purtroppo perdute. (red)