Villa Carmine, Pd denuncia ritardi della Regione
15 marzo 2021 - 15:45
(ACRA) - Si è svolta oggi la conferenza stampa organizzata dal gruppo Pd in Regione per presentare il forte ritardo della Regione Abruzzo nell’adozione delle misure di messa in sicurezza della discarica di Villa Carmine di Montesilvano. Erano presenti il capogruppo Silvio Paolucci e il consigliere Antonio Blasioli. Sono inoltre intervenuti i consiglieri del gruppo consiliare PD di Montesilvano Romina Di Costanzo e Antonio Saccone e l’associazione Annozero, rappresentata da Alessio Piscella. “Il primo motivo per cui abbiamo indetto questa conferenza – hanno spiegato gli intervenuti – è per far conoscere la totale immobilità della Giunta Regionale ed il grave silenzio dell’amministrazione di Montesilvano sulla discarica di Villa Carmine sul Saline. Rispetto allo stanziamento di 10 Mln. di fondi Masterplan che la Regione Abruzzo ha concesso all’Arap per la messa in sicurezza e bonifica del Sito di interesse regionale Alento Saline, registriamo: il perdurare dell’inquinamento; la mancanza di misure di messa in sicurezza di emergenza; il rimpallo di competenze sulla loro adozione tra Arap e Regione; il non ancora avvenuto ripristino dei fondi Masterplan; la mancanza di fondi utili per coprire un progetto per la messa in sicurezza permanente/bonifica del sito che contempli la rimozione integrale dei rifiuti. Nonostante quanto riferito da Arta con la nota 30039 dell’11 luglio 2020 in cui si lamentava il perdurante inquinamento, nulla è stato fatto e siamo costretti ad evidenziare nuovamente i rischi per l’ambiente e la salute che oggi non sono più testimoniati e documentati solo dalla nostra Arta, ma anche da Ispra (Istituto Superiore per la promozione e ricerca ambientale), chiamata alla collaborazione per il parere prot. 9311 del 25 febbraio 2021 fornito in via preliminare alla Conferenza di servizi del 28 febbraio 2021. A ciò si aggiunga lo scarica barile cui assistiamo rispetto alla competenza nell’adozione di queste misure. Arap, infatti, ha sostenuto con la nota prot. 42057 del 21 settembre 2020, di non essere competente e di aver ricevuto l’importo dei fondi solo per la messa in sicurezza permanente/bonifica della discarica ma non per l’adozione delle misure di sicurezza. Nella stessa nota si legge che per l’istallazione di un impianto Pump&Stock e lo stoccaggio per un anno del percolato e dell’acqua della discarica, occorrerebbero €. 500.000,00. Ciò significa che quella discarica continua ad inquinare le acque sotterranee e il fiume Saline fino alla costa, che dista solo 4 km e Arap chiede o l’individuazione di un altro soggetto attuatore o di una separata linea di finanziamento. Ma veniamo alla nuova documentazione di Arta che ribadisce, questa volta con la collaborazione di Ispra, lo stesso allarme del 2020. In data 25 gennaio 2021, il Servizio gestione rifiuti e bonifiche della Regione Abruzzo convoca la conferenza di servizi decisoria per l’approvazione del modello concettuale definitivo, fissata per il 28 febbraio 2021. Il parere prot. 9311 del 25 febbraio 2021 di Arta espone quanto segue: « Si rappresenta che per l’espressione del presente parere di competenza, ARTA Abruzzo ha formalmente richiesto ed ottenuto il supporto di ISPRA nell’ambito del Sistema Nazionale per la Protezione dell’Ambiente (SNPA). Si ricorda a tal proposito che ISPRA è a conoscenza delle problematiche del sito, in ragione della sua precedente inclusione nel perimetro del SIN Saline Alento (poi declassato a SIR), avendo supportato nelle istruttorie il Ministero della Tutela del Territorio e del Mare. Nello specifico si rappresenta che i tecnici dello scrivente Ufficio e i tecnologi di ISPRA incaricati, si sono confrontati in data 17/02/21 in modalità di video collegamento: le risultanze di tale riunione tecnica ARTA/ISPRA sono state riportate nel verbale redatto nell’occasione (Rif. Ns. Prot. N. 8105 del 18/02/21 che si allega alla presente nota per costituirne parta integrante e cui si rimanda per i dettagli), e trasposte nel presente parere tecnico… omissis …Tuttavia, nonostante i numerosi solleciti per l’adozione di idonei interventi di MISE/MIPRE per il contenimento della contaminazione all’intero dei confini del sito (barrieramento idraulico) si apprende da ARAP, con nota acquisita al Ns Prot. con n. 42057 in data 21/09/2020, che ad oggi non è in funzione alcun barrieramento idraulico, o altro sistema per il contenimento della contaminazione all’interno dei confini della discarica. L’acqua sotterranea contaminata frammista a percolato di discarica si sta pertanto tutt’ora diffondendo all’esterno del sito nonostante i numerosi solleciti alla risoluzione della problematica, operati nel corso degli anni; il perdurare dell’omissione di realizzazione delle attività di MISE/bonifica delle acque sotterranea inoltre determina un danno ambientale». ISPRA ed ARTA pertanto concordano nel ritenere che nell’affrontare le problematiche del sito bisogna contemplare anche le criticità legate alla discarica, che non è adeguatamente isolata dall’ambiente esterno e costituisce una fonte di contaminazione, riversando percolato all’esterno. Si conferma pertanto la ricostruzione del modello concettuale effettuata dallo scrivente Ufficio del Distretto di Chieti, fatte salve le considerazioni circa i rigonfiamenti del telo sopra riportate, e si ribadisce la necessità di attivare nell’immediato un barrieramento idraulico (da tutti i piezometri perimetrali) al fine di evitate l’ulteriore diffusione dei contaminanti dall’esterno dei confini del sito attraverso le acque sotterranee e di rimuovere i rifiuti interrati derivanti dalla gestione della discarica nelle aree esterne. Si evidenzia inoltre che, come riportato a verbale della riunione del giorno 17/02/21, ISPRA concorda nel ritenere valido il modello concettuale ipotizzato da ARTA nel quale la discarica è fonte di contaminazione per le matrici ambientali e ritiene essenziale e non procrastinabile l’avvio di misure di prevenzione volte al contenimento delle acque all’interno dell’area di competenza.» Si rileva che queste circostanze sono confermate anche nel Modello concettuale definitivo dei consulenti di Arap. A pag. 50 si legge infatti: “In ogni caso come indicazione conclusiva del presente lavoro, sulla base dei dati disponibili, si raccomanda l’avvio di nuove attività di messa in sicurezza e/o bonifica del sito in esame”. Il Modello concettuale di sito che serve a identificare le sorgenti dell’inquinamento, il suo trasporto e il bersaglio finale, evidenzia che in base alle simulazioni eseguite il plume di contaminazione dalla discarica possa raggiungere i 4 Km a valle arrivando pertanto fino alla linea di costa. Il bersaglio è quindi sia la risorsa idrica sotterranea, sia, per la migrazione tramite le acque stesse, di tutto il territorio che si estende dal sito di Villa Carmine fino allo costa (rfr. pag. 46 relazione Arap). Questa situazione va assolutamente rimarcata e sottolineata per evitare che accada come a Bussi, che a distanza di oltre un anno, si è rispolverata una segnalazione di Arta, in cui si rilevava una contaminazione continua. E’ un anno che Arta segnala queste cose anche sul Saline, nel disinteresse di tutti, amministrazione regionale e comunale e chi dovrebbe prevenire queste situazioni. Rispetto alla segnalazione la Regione non ha fatto nulla e Arap ha scritto nero su bianco che non è di sua competenza. Cosa dobbiamo ancora aspettare? Ricordiamo che dal dicembre 2019 al settembre 2020 Arap ha stoccato circa 50 tonnellate di percolato nei pozzi presenti sul lato est e ovest. In attesa di leggere il verbale della conferenza di servizi decisoria, per comprendere anche cosa si è deciso sugli altri rilievi sollevati da Arta e Ispra sul modello concettuale del sito e sull’analisi di rischio, vale la pena precisare che Arta e Ispra, entrambe, sostengono che pur non essendo in discussione in questo momento, l’unico progetto di messa in sicurezza del sito di Villa Carmine sia quello che contempla la rimozione di tutto il terreno e nessuno sta programmando altre risorse. Questo passaggio di Arta e Ispra è fondamentale: Tra i modelli ipotizzati, lo scenario della rimozione richiederebbe circa € 30 Mln. e la somma attualmente stanziata in attesa che sia rimessa nella disponibilità di Arap, è pari ad € 10 Mln. per il Sir Alento Saline per cui occorre lavorare tempestivamente per trovare le risorse utili. Come gruppo del PD, in Regione e in Comune, chiediamo l’immediata adozione di misure di sicurezza che mettano fine all’inquinamento che ad oggi è ancora presente sul Saline. Silvio Paolucciha dichiarato: "Oggi siamo al terzo momento di riflessione che portiamo avanti su Villa Carmine e purtroppo dobbiamo registrare che non è stato fatto alcun passo avanti dalla Regione, anzi, tutta la documentazione presentata in questa conferenza stampa, supporta ancor di più la totale indifferenza e inadeguatezza della Giunta Marsilio, che non prende mai di petto i problemi più importanti, come questo del SIR Alento Saline. Poiché le questioni su questa vicenda si sono aggravate per la sottrazione dei fondi che erano stati stanziati, anche se insufficienti rispetto all’obiettivo finale, noi pretendiamo che sul tema dell’ambiente (discariche, SIN, SIR..) la Regione stili un programma chiaro delle problematiche, delle attività, delle priorità, anche in vista dell’arrivo dei fondi del Recovery Fund". (com/red)
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