Sospiri: Legittima la legge sulle case popolari
30 gennaio 2021 - 08:50
(ACRA) - “La legge regionale che disciplina l’assegnazione delle case popolari è legittima e conforme alla Costituzione. Lo ha decretato oggi in modo definitivo la Corte costituzionale che ha rigettato il ricorso dello Stato e ha certificato la bontà delle valutazioni del nostro Governo regionale. Giusto imporre anche agli stranieri l’onere di certificare la documentazione reddituale e patrimoniale del Paese in cui hanno la residenza fiscale, anziché una semplice autocertificazione, per avere una casa popolare; giusto attribuire un punteggio maggiore in base agli anni di residenza sul territorio, seppur da ridurre nella fase di valutazione; giusto rifiutare la casa popolare ai nuclei in cui ci sono soggetti che hanno riportato condanne penali per vari motivi. A questo punto la legge è pienamente operativa e tocca a noi riportare la legalità nell’intero comparto dell’edilizia popolare”. È il commento del Presidente del Consiglio regionale d’Abruzzo Lorenzo Sospiri al pronunciamento positivo della Corte Costituzionale sulla nuova legge varata dalla Regione Abruzzo per l’assegnazione degli alloggi popolari “Nel documento normativo – ha ricordato il Presidente Sospiri – abbiamo inserito alcuni elementi cardine innovativi che non sono discriminatori, ma piuttosto mirano a tutelare chi ha effettivamente diritto a una casa popolare, per condizione economica, o disagio sociale, tantissime brave famiglie che da anni si vedono arrivare ultimi in graduatoria per criteri di assegnazione che andavano necessariamente attualizzati. Oggi la Corte Costituzionale ha riconosciuto il principio che ha mosso la stessa Regione Abruzzo ovvero tutti hanno diritto alla casa popolare, cittadini italiani e stranieri che, allo stesso modo però, dovranno dimostrare e certificare la propria posizione reddituale e patrimoniale nel paese in cui hanno la residenza fiscale. Una previsione che non determina alcuna penalizzazione nei confronti dei cittadini stranieri regolari i quali, attraverso le proprie ambasciate e consolati, possono tranquillamente produrre i documenti necessari, esattamente come previsto per accedere al reddito di cittadinanza. In altre parole, abbiamo chiesto di applicare ai cittadini stranieri regolari presenti sul territorio le stesse identiche regole imposte alle famiglie italiane, garantendo veramente parità di condizioni e di trattamento. La Corte Costituzionale ha riconosciuto come valido l’attribuire un punteggio superiore a chi risiede da un numero maggiore di anni sul territorio, seppur tale criterio dev’essere considerato secondario e non rilevante. Infine è costituzionalmente corretto escludere dall’assegnazione di alloggi popolari chi ha riportato condanne penali per reati specifici e gravi e, allo stesso modo, le famiglie che hanno nel proprio nucleo un condannato, un criterio fondamentale che aiuterà gli amministratori a riportare serenità in molti quartieri difficili. Abbiamo aspettato con serenità l’analisi della norma da parte della Corte Costituzionale, certi della validità del lavoro portato avanti con i nostri uffici. Ora la legge è valida e rappresenta uno strumento formidabile per le amministrazioni locali”. (com