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Febbo su ristoratori:Da Governo solo promesse

11 gennaio 2021 - 16:30

(ACRA)– “Ci vuole la sfacciataggine e la sfrontatezza dei consiglieri Pepe e Paolucci per criticare l’incontro svolto dalla Regione Abruzzo con la categoria dei ristoratori e pubblici esercizi  visto che i ritardi, la mancanza di programmazione e gli errori di prospettiva sono imputabili esclusivamente all’incapacità del Governo nazionale giallo-rosso dove il Partito Democratico è parte integrante ed autorevole della maggioranza, come hanno denunciato tra l'altro i rappresentanti di categoria”. Questa la replica del capogruppo regionale di Forza Italia Mauro Febbo che sottolinea come “il settore della somministrazione  è stato completamente illuso dai famosi decreti liquidità, ristori e rimborsi che a malapena coprono, con quanto ricevuto ad oggi, solo un quarto delle spese fisse (luce, gas, fitti, ecc) che continuano a sostenere nonostante il procrastinarsi delle chiusure. Sempre il Governo nazionale, prima ha imposto alla categoria dei bar, pizzerie, ristoranti e alberghi di adeguarsi alle nuove norme di sicurezza anti Covid investendo in dispositivi e materiali per, poi, chiudere ed aprire ad intermittenza sistematicamente le loro attività creando peraltro fastidiosissima ed insopportabile incertezza portando i gestori all'esasperazione e licenziamenti di personale. Inoltre – continua Febbo - pensavamo che il famoso Decreto Agosto potesse rappresentare una svolta invece , quello si, è stato un elefante che ha partorito un topolino dove si è palesata la poca attenzione del Governo nazionale per la categoria dei ristoratori e della somministrazione. Infatti nell'incontro di venerdì scorso i rappresentanti del comparto bar e ristoranti sono venuti a chiedere alla Regione Abruzzo di raccogliere il loro grido di allarme e di profonda crisi affinché venga riportato e giunga forte e determinato sul tavolo nazionale.  La Regione Abruzzo ha già messo in campo attraverso il Cura Abruzzo 1 e Cura Abruzzo 2 risorse importanti e considerevoli, senza poter ricorrere al deficit (cosa che può fare il Governo) da destinare alla ripartenza dell'economia dopo il lockdown di marzo e aprile 2020. Il settore della ristorazione, somministrazione ed alberghiero in generale in Abruzzo comprende circa 10 mila attività ed un adeguato ristoro comporterebbe un'impegno di risorse pari a 35/50 milioni di euro, risorse non nella disponibilità attuale. Oltre a quelle necessarie, valutabili in 15/18 milioni di euro, per dare liquidità a tutte quelle aziende a cui il sistema bancario non ha concesso credito del famoso "decreto liquidità".    Quindi come Regione faremo la nostra parte e presenteremo al  tavolo della Conferenza Stato/Regioni le nostre proposte per dare ossigeno a questo settore affinché si possa garantire ai  ristoratori una risposta immediata e compiuta  attraverso risorse certe. Inoltre come Regione stiamo valutando di attivare ipotesi e formule di sostegno attraverso forme di liquidità e/o prestiti. Un  meccanismo da attivare e studiare solo alla luce della programmazione e dei fondi  derivanti dal Recovery Fund, quando  e nelle forme che il Governo giallorosso si decide di mettere in campo.  Infatti questa azione può essere attivata solo dopo aver capito se sia compatibile con i meccanismi dei nuovi fondi messi a disposizione dall'Europa. Consiglierei ai colleghi Paolucci e Pepe di informarsi bene ed analizzare le problematiche del mondo del lavoro e delle imprese prima di avventurarsi in  comunicati privi di fondamento e soprattutto che riguardano negligenze della loro parte politica ”. (com

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