Vaccini, Di Benedetto: ritardi inaccettabili
10 dicembre 2020 - 13:46
(ACRA) - "I medici di famiglia lamentano la mancanza di vaccini antinfluenzali e chiedono certezze su date e quantitativi in dote a Regione Abruzzo, dal momento che nemmeno la metà degli aventi diritto in modo gratuito ad oggi è riuscita a vaccinarsi, con proteste vibrate da parte dei pazienti che addossano queste gravi mancanze ai medici stessi, che in realtà si trovano persino costretti a rifiutarsi di scegliere chi dover vaccinare. Tutto ciò è francamente inaccettabile, in considerazione di un evidente richiesta che appariva già da diversi mesi superiore alle aspettative, soprattutto per coprire i soggetti fragili e con l’intento di non arrivare sforniti al momento del picco influenzale di gennaio”. Lo afferma il Consigliere regionale Americo Di Benedetto che aggiunge: "Tra l’altro, è inutile evidenziare, per ciò che stiamo vivendo, quanto la vaccinazione antinfluenzale rivesta un’importanza strategica nel quadro dell’emergenza pandemica, avendo il compito di semplificare la diagnosi e la gestione dei casi sospetti, considerata la similitudine nei sintomi tra Covid-19 e influenza classica. Nella seduta di ieri della Commissione di Vigilanza convocata su questo argomento abbiamo nuovamente denunciato questi ritardi nel rifornimento vaccinale, chiedendo agli organi preposti della Regione quante delle dosi aggiudicate potessero realmente essere somministrate e, soprattutto, quante altre siano previste e in arrivo in base al fabbisogno effettivo certificato l’ormai lontano 26 giugno, che evidentemente si è individuato sulle coperture delle stagioni precedenti piuttosto che su stime effettuate sulla popolazione realmente eleggibile. E qui è il problema. Questo ritardo accumulato da Regione Abruzzo nell’approvvigionamento e distribuzione delle dosi di vaccino – specifica Di Benedetto – potrebbe comportare a breve l’ulteriore criticità di dover gestire la sovrapposizione fra il contagio determinato dalla pandemia e la vaccinazione “ordinaria” antinfluenzale, con evidenti grossi problemi nella gestione parallela delle due cure. D’altronde, se la Regione e la ASL hanno affrontato in questo modo la vaccinazione antinfluenzale, ritenuta ormai una prassi annuale ordinaria per molti pazienti, si può solo immaginare come di qui a breve potrà essere organizzata una vaccinazione, questa si con enormi complessità, come quella contro il COVID-19. Non è un caso come il 17 novembre scorso, il Commissario Arcuri, con riferimento al “Piano strategico dell'Italia per la vaccinazione anti Covid” abbia chiesto espressamente alle Regioni di presentare in tempi brevi) un piano territoriale, con cui individuare, in ogni provincia, strutture idonee capaci di rispettare i vincoli sopraesposti quanto alle caratteristiche di consegna, di conservazione e di somministrazione del vaccino. E’ indubbio come il Vaccino Covid, dopo una destinazione iniziale solo per alcune tipologie di popolazione in regime di priorità (operatori sanitari e socio sanitari), verrà somministrato a tutta la popolazione restante: occorrerà, quindi, secondo i dettami scientifici, garantire localmente una “catena del freddo” (estrema/standard) sicura per la distribuzione e stoccaggio delle dosi e di conseguenza un impegno formidabile nell’organizzazione logistica per assicurare la possibilità di accesso in tutte le sedi vaccinali dedicate (ospedali, ambulatori territoriali vaccinali, studi medici, unità mobili) e strutture idonee. Altrettanto indispensabile sarà la formazione del personale, per cui si dovranno prevedere specifici bandi per assunzioni ad integrazione degli operatori già disponibili, sarà necessario fornire in quantità adeguate il materiale ritenuto essenziale per lo svolgimento delle sedute vaccinali (refrigeratori, ghiaccio secco, garze, siringhe di precisione), si dovrà prevedere in tempi brevi il potenziamento del sistema informatico locale, controllato da una centrale nazionale, in modo da assicurare un corretto tracciamento, verifica e registrazione delle somministrazioni effettuate ( anche nell’ottica di creare una “anagrafe vaccinale”). Con ciò è necessario che anche la Regione e la ASL locale non si facciano trovare impreparate, attuando concretamente e nei tempi le definite strategie per un corretta e adeguata vaccinazione contro il Covid-19, che rimarrà tra le più grandi vaccinazioni di massa della storia recente" conclude il Consigliere regionale Di Benedetto. (com/red)
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