Blasioli:Regione tuteli sportelli della BPB
23 aprile 2020 - 15:48
(ACRA) - "In un momento lavorativo già così drammatico per gli italiani e gli abruzzesi, leggere che le filiali della Banca Popolare di Bari saranno oggetto di esuberi e tagli, previsti dal piano industriale dei commissari, è una ennesima mannaia per il nostro territorio. È da un anno, ormai, che lancio alla Regione appelli inascoltati e, adesso, la situazione è precipitata". Con queste parole il consigliere Pd della Regione Abruzzo Antonio Blasioli interviene per sollecitare nuovamente, dopo essere intervenuto sul tema prima lo scorso giugno e poi ancora a dicembre, un intervento concreto della Regione a salvaguardia dei risparmiatori, delle realtà dell'entroterra dove sono presenti gli sportelli (99 in Abruzzo) e degli 800 dipendenti della BPB. "A fine 2019 giunse la notizia del commissariamento della Banca Popolare di Bari, realtà presente in Abruzzo dopo l'acquisizione delle banche locali Tercas e Caripe, e adesso scopriamo che il piano industriale prevede complessivamente 900 esuberi e il taglio di 100 filiali – dichiara Blasioli -. Una mannaia che colpirà sicuramente anche l'Abruzzo. Da mesi, ormai, lancio appelli al governatore Marsilio, anche nelle sedi istituzionali attraverso una interpellanza. Il rischio era evidente e dietro l'angolo. Perciò ho chiesto tempo fa di intervenire, soprattutto per garantire la clientela, per il mantenimento dei posti di lavoro, ma anche per tutelare i piccoli Comuni in cui sono presenti gli sportelli di BPB, situati, fra l'altro, a Civitaquana, Collecorvino, Civitella, Cugnoli, Farindola, San Valentino, Tocco a Casauria, Torre Dei Passeri, Arsita, Aprati, Campli, Canzano, Castelli, Colonnella, Pietracamela, Torricella Sicura, Isola del Gran Sasso, Carsoli, S. Maria Imbaro, Poggiofiorito. Il presidente Marsilio, però, è sempre rimasto passivo in questi mesi davanti ai miei appelli e alla mia interpellanza Febbo rispose che non poteva rispondere, perché aveva inoltrato una pec ma non aveva mai ricevuto notizie. Tutto qui. Adesso il governatore non può più voltarsi dall'altra parte, perché ha la responsabilità del futuro dei risparmiatori, dei lavoratori e dei piccoli Comuni del nostro territorio. Avrebbe dovuti garantirli per tempo, intervenendo già un anno fa e, invece, ha lasciato che la situazione precipitasse. Ora ha il dovere di portare subito l'istanza a livello istituzionale, nazionale ed europeo. L'amministrazione regionale, che ha perso fin troppo tempo, deve lavorare affinché il governo centrale trovi al più presto una soluzione definitiva allo stato delle cose, sia in rapporto alla clientela che in tema di mantenimento dei posti di lavoro, ma anche per tutelare i piccoli Comuni". (red)