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Domani Bruno Guerri, Palmaroli e Ruggeri (1)

13 settembre 2019 - 16:43

(ACRA) – La 'Festa della Rivoluzione – d'Annunzio torna a Pescara' si farà in quattro domani, sabato 14 settembre, per l'ottava e penultima giornata di eventi nell'ambito della rassegna promossa per celebrare i 100 anni dell'impresa del Vate su Fiume dalla Presidenza del Consiglio regionale d'Abruzzo, in collaborazione con il Consiglio regionale, la Giunta regionale e il Comune di Pescara. I protagonisti saranno personaggi del calibro dello storico Giordano Bruno Guerri, presidente del Vittoriale degli Italiani e autore della mostra 'Ora comincia il bello', in corso di svolgimento all'Aurum, Federico Palmaroli, autore de #lepiùbellefrasidiosho, il Ballo di San Vito e, dulcis in fundo, il concertone del cantautore Enrico Ruggeri che porterà a Pescara il suo 'Alma Tour 2019', quattro eventi che si svolgeranno tra l'Aurum, piazza Muzii, le vie del centro e, a chiudere, piazza Salotto. "Ogni angolo della città è stato praticamente illuminato dalla stella di Gabriele d'Annunzio, prepotentemente tornato a Pescara – ha commentato il Presidente Lorenzo Sospiri –. Dall'Aurum a piazza Muzii, dal molo nord ai trabocchi sino a piazza della Madonnina al centro storico dove, ieri sera, l'attore e regista Michele Placido ha riempito ogni centimetro quadrato dell'Auditorium 'Petruzzi' in via delle Caserme, incontenibile la folla dannunziana che di nuovo si è spostata al seguito de 'La Festa della Rivoluzione', tantissimi sono rimasti purtroppo fuori dal teatro e ce ne scusiamo. Ora ci prepariamo ai grandi eventi che caratterizzeranno la chiusura della manifestazione". Domani, sabato 14 settembre, la Rassegna si aprirà alle ore 17, all'Aurum dove lo storico, saggista, giornalista e accademico italiano Giordano Bruno Guerri presenterà il suo libro 'Disobbedisco' – parole ai ribelli che raccontano l'Impresa di Fiume. Il 12 settembre 1919 un poeta, alla testa di duemila soldati ribelli, conquista una città senza sparare un colpo. Vi rimarrà oltre un anno, opponendosi alle maggiori potenze sotto gli occhi di un mondo ancora sconvolto dalla Grande Guerra. Lo scopo di Gabriele d'Annunzio e dei suoi legionari non era solo rivendicare l'italianità di Fiume: il Vate sognava di trasformare la sua 'Impresa' in una rivoluzione globale contro l'ordine costituito, e nell'avveniristica Carta del Carnaro - una costituzione avanzatissima - teorizzò un governo della cosa pubblica lontano da quello dello Stato liberale, socialista, fascista. Per sedici mesi Fiume fu teatro di cospirazioni, feste, beffe, battaglie, amori, in un intreccio diplomatico e politico sospeso tra utopia e realtà. Militari, scrittori, aristocratici, industriali, femministe, sovversivi, politici, ragazzi fuggiti di casa componevano l'esercito del 'Comandante', inconsapevoli di quanto avrebbero influenzato l'immaginario del Novecento. Nelle luci e nelle ombre dell'Impresa ritroviamo, a distanza di cento anni, molti aspetti del mondo di oggi: la spettacolarizzazione della politica, la propaganda, la ribellione generazionale, la festa come mezzo di contestazione, la rivolta contro la finanza internazionale, il conflitto tra nazionalismi, il ribellismo e la trasgressione. Mussolini, che a Fiume tradì d'Annunzio, saccheggiò quell'epopea adottandone la liturgia della politica di massa: i discorsi dal balcone, il dialogo con la folla, il 'me ne frego', l''eia eia alalà', riti e miti: così l'Italia democratica ha voluto dimenticare che la 'Città di Vita' fu anzitutto una 'controsocietà' sperimentale, in contrasto sia con le idee e i valori dell'epoca sia - e tanto più - con quelli del fascismo. Eppure, se molti legionari aderirono al regime, come Ettore Muti, molti altri furono irriducibilmente antifascisti, confinati o costretti a morire in esilio, come il sindacalista rivoluzionario Alceste De Ambris. Con il suo stile inconfondibile, Giordano Bruno Guerri ricostruisce quei sedici mesi attraverso migliaia di documenti inediti custoditi negli Archivi del Vittoriale, intrecciando in una narrazione appassionante la grande storia con le vicende degli uomini e delle donne che hanno vissuto quell'irripetibile avventura, e portando alla luce un aspetto inedito della poliedrica personalità dell'uomo che ne fu l'ispirato animatore e l'indiscusso protagonista. Giordano Bruno Guerri ha diretto 'Storia illustrata', 'Chorus' e 'L'Indipendente'. È stato direttore editoriale dell'Arnoldo Mondadori Editore, presidente dell'istituto di alta cultura Fondazione Ugo Bordoni. È presidente della Fondazione Il Vittoriale degli Italiani, direttore del MuSa, museo di Salò, e di GardaMusei. Giordano Bruno Guerri con Disobbedisco è il vincitore del Premio Casinò di Sanremo 1905 Antonio Semeria. (com/red) (SEGUE)

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