Pettinari (M5S) in visita all'ospedale di Penne
12 luglio 2019 - 17:58
(ACRA) - Ci sono reparti che rappresentano un'eccellenza in tutta la Regione, come ortopedia e gastroenterologia che vengono scelti anche da pazienti in arrivo da fuori Abruzzo. Neppure questo è sufficiente per l'ospedale di Penne, che adesso rischia di essere chiuso definitivamente. A lanciare l'allarme è il Vice Presidente del Consiglio Regionale Domenico Pettinari che questa mattina, insieme ai consiglieri comunali Luca Falconetti e Paola Duttilo, si è recato nella struttura per una visita ispettiva. "È l'ennesima volta – afferma Pettinari – che vengo all'ospedale San Massimo e mi trovo sempre costretto a constatare quali disagi siano costretti a vivere ogni giorno i bravi medici, infermieri e operatori socio-sanitari, che ringrazio per il lavoro che svolgono con una passione straordinaria. La carenza di personale, principale causa delle lunghe liste d'attesa, e la fatiscenza degli edifici, confermano l'urgenza di un intervento diretto e improrogabile da parte di Regione Abruzzo. L'Assessore alla Sanità Verì e il Presidente Marsilio non devono far altro che approvare la deroga prevista per la struttura di Penne al Decreto Lorenzin, rendendolo Ospedale di base sede di Pronto Soccorso. Solo così sarà possibile salvarlo dalla chiusura e continuare sia ad offrire ai cittadini servizi di cui hanno urgente bisogno, sia proteggere le eccellenze qui presenti". "Penso al reparto di ortopedia. Abbiamo un'equipe molto preparata che cura pazienti in arrivo da tutto il territorio abruzzese e dalle regioni limitrofe. Ogni anno vengono qui effettuati oltre 800 interventi operatori, un numero enorme per avere appena quattro medici in organico. Questo fa sì che le liste d'attesa si allungano, così da rendere impossibile una prenotazione prima di dicembre o gennaio. L'Assessore alla sanità deve rinforzare il reparto provvedendo all'assunzione di almeno un altro medico e smaltire più in fretta le richieste dei cittadini". "Un'altra eccellenza è rappresentata dal reparto di gastroenterologia. Qui, dal pensionamento di un collega, è attivo un solo, bravissimo, medico. Il sostituto è stato inspiegabilmente spedito all'ospedale di Pescara, lasciando il reparto in evidente carenza e difficoltà. È urgente che venga attuato quanto disposto da una delibera per consentire al medico di poter lavorare liberamente all'ospedale di Penne". "La terza criticità che voglio portare all'attenzione dei cittadini – prosegue – riguarda il reparto dialisi che al momento ha 35 pazienti. Anche qui si ripete il solito vergognoso copione con un solo medico lasciato a salvaguardia di un intero reparto. Ciò che più fa indignare è che nei turni di riposo del medico di riferimento, la copertura del servizio viene svolta da un secondo medico che si trova a Pescara. Questo significa che intervenire in caso di emergenza è praticamente impossibile dal momento che tra i due ospedali c'è una percorrenza di 40 minuti di automobile. A questo aggiungiamo i disagi vergognosi a cui i pazienti sono costretti, come le strutture fatiscenti e un unico spogliatoio per uomini e donne". "L'ospedale di Penne – conclude Pettinari – ha visto nell'arco di dieci anni la riduzione di 130 posti letto. Il processo di chiusura dell'intera struttura deve essere fermato senza alcun indugio. Io lancio il mio grido d'allarme alla Giunta di centro destra, che ancora ci tiene nascosto il piano di riclassificazione dei presidi minori. Pretendo che redigano al più presto questo Piano e che facciano partire l'iter di approvazione in Commissione Sanità e in Consiglio Regionale, per conoscerlo e permetterci di migliorarlo laddove possibile. Una cosa è certa: non possiamo far morire l'ospedale di Penne. Voglio ripetere una volta di più che la Regione ha tutti gli strumenti per prevenirne la chiusura. Basta applicare la deroga al Decreto Lorenzin e riattivare tutti i servizi di cui i cittadini hanno bisogno. Ma Marsilio e l'Assessore devono fare in fretta perché la deroga sta per scadere e non possiamo permetterci di dare un'ulteriore mazzata alla già falcidiata sanità abruzzese. I nostri cittadini non lo meritano". (com)
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