Sciopero generale, D'Addazio: lavoratori privati non si lascino abbindolare
28 novembre 2024 - 12:35
(ACRA) - “Le misure attuate dal governo nazionale di Giorgia Meloni consentono di evidenziare le nette differenze, a parità di lordo, tra una busta paga del 2021 ed una del 2024. Il taglio del cuneo fiscale e la riduzione dell’aliquota Irpef dal 27 al 23 per cento nella fascia reddituale da 15mila a 28mila euro annui, infatti, ha innegabilmente aiutato i lavoratori a perdere meno potere d’acquisto, nonostante la forte inflazione degli ultimi anni”. Così, il consigliere regionale di Fratelli d’Italia, ex sindacalista, Leonardo D’Addazio, alla vigilia dello sciopero generale previsto per domani. “Quelle sigle sindacali che rivendicano l'aumento del potere d'acquisto dei salari – argomenta il Consigliere - ben sanno che l’elemento retributivo nazionale viene definito nei contratti alla luce delle trattative che avvengono tra le organizzazioni sindacali stesse e le associazioni datoriali. Ciò che, invece, compete al governo è la diminuzione della pressione fiscale e contributiva, esattamente ciò che ha provveduto a fare. Questi sono numeri e fatti indiscutibili – commenta l’esponente FdI - e il mio è un invito rivolto principalmente alla categoria dei lavoratori dipendenti privati che esorto a non farsi abbindolare da una richiesta di sciopero di chiara natura politica e strumentale. Sono gli stessi lavoratori – rimarca - a poter verificare la veridicità di quanto appena affermato: confrontino le loro denunce dei redditi per rendersi conto dei contributi e dell’Irpef versati in meno nel 2023 rispetto agli anni precedenti. Sulla tematica, ribadisco la mia piena disponibilità ad un confronto pubblico con qualsiasi rappresentante dei lavoratori che ha contribuito all’indizione dello sciopero. Il mio plauso va invece a quei sindacati, come la Cisl e non solo, che domani non sciopereranno e che, pur mantenendo un profilo critico, lavorano e si manifestano sempre aperti al dialogo con l’unico obiettivo di favorire il benessere degli abruzzesi e degli italiani”, conclude D’Addazio. (com/red)