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Grandi derivazioni idroelettriche, Blasioli: la Regione decide di non decidere

20 agosto 2024 - 08:39

(ACRA) - "Prima dell’approvazione della L.R. 10/2024 di leale collaborazione con il Governo, l’intera prima Commissione, nel corso della seduta dello scorso 11 giugno, ha avuto l’occasione di ascoltare in audizione i referenti della Società Chimica Bussi e della Burgo Group SpA. Sembrava che le loro proposte potessero trovare accoglimento già nel Consiglio regionale del giorno seguente, ma le divergenze in seno alla maggioranza hanno determinato il rinvio di tutte le decisioni in materia di idroelettrico, e quindi sia per quanto concerne le richieste delle aziende che per l’impegno assunto con il Governo dal Presidente Marsilio con nota del 20 febbraio 2024 al fine di evitare l’impugnativa dell’art. 8 della L.R. 9/2022 e soprattutto delle modifiche alla Legge aggiunte con la successiva L.R. 59/2023.  In quel frangente venne assicurato in Consiglio regionale che nel giro di poco tempo si sarebbe tornati sull’argomento, eppure sono trascorsi altri due mesi e, malgrado le mie svariate sollecitazioni nelle sedi istituzionali, non si intravede nessuna volontà di contemperare il rispetto dei diversi principi costituzionali con le esigenze di queste due importanti realtà della nostra Regione.  Con una nota del 18 giugno 2024, a distanza di pochi giorni quindi da quella seduta del Consiglio regionale, Società chimica Bussi e Burgo, le due imprese energivore coinvolte in quanto autoproduttori di energia tramite idroelettrico, hanno chiesto l’istituzione di un tavolo tecnico finalizzato alla modifica della L.R. 9/2022 alla luce dei principi della concorrenza, certo, ma anche della tutela ambientale, della sostenibilità energetica e dell’occupazione. La L.R. 9/2022 è infatti la legge che «Disciplina modalità di assegnazione delle concessioni di grandi derivazioni idroelettriche d'acqua a uso idroelettrico» ed è stata già oggetto di una impugnativa del Governo a proposito dell’art. 2, che prevedeva la non applicazione della legge, e quindi delle procedure ad evidenza pubblica, per le grandi concessioni di derivazione idroelettrica  volte  a  soddisfare per almeno l'80 per cento il consumo energetico annuo del soggetto autoproduttore. Quella delle grandi derivazioni idroelettriche è una materia complessa che sicuramente subirà altri interventi legislativi in Parlamento, ma è anche vero che, come spiegato dalle imprese in Commissione, oltre al generale principio della concorrenza bisogna tener conto della tutela dell’ambiente, dell’autosufficienza e della sostenibilità energetica. Parliamo in entrambi casi, oltretutto, di aziende storiche del nostro territorio. La società chimica Bussi dà lavoro ad almeno 2000 famiglie che traggono sostentamento dalle attività produttive, tecniche e logistiche dell’insediamento (170 fornitori, 120 aziende specializzate per i servizi, 50 ditte atte all’approvvigionamento di materie e 20 ditte per il trasporto delle merci). Discorso analogo per la Burgo Group SpA che nello stabilimento di Avezzano impiega 150 dipendenti direttamente e altri 150 nell’indotto, e che dal 2017 ad oggi ha investito 40 milioni. Per entrambe l’energia elettrica è essenziale, così come l’acqua è fondamentale per l’elettrolisi e per il raffreddamento, e il costo energetico supera ampiamente il 40% del costo del prodotto finale applicato ai clienti. Questo dato testimonia quanto sia fondamentale la concessione dell’acqua per l’autoproduzione di energia elettrica per lo stabilimento, e il suo venir meno comprometterebbe la continuità aziendale. Occorre insomma un lavoro che tenga conto della concorrenza ma anche degli autoproduttori, spesso imprese energivore che non operano nel mercato della produzione di energia e quindi non violerebbero il principio di concorrenza. Mi auguro che la Regione Abruzzo voglia dare seguito alla richiesta delle imprese di autoproduzione di energia istituendo uno specifico tavolo istituzionale al fine di individuare tutte le soluzioni in grado di rispettare i principi costituzionali citati e garantire soprattutto la tutela del lavoro, ancor più alla luce di quanto avvenuto a Bussi sul Tirino lo scorso 1 agosto – il sequestro da parte della Guardia di Finanza di uno stabilimento industriale nel polo chimico -, che pur non riguardando la Società Chimica Bussi, ha destato non poche preoccupazioni per la tenuta lavorativa dell’area industriale. Se la Regione non dovesse attivarsi prontamente, sono pronto a presentare una risoluzione sul punto che impegni la Giunta Marsilio ad accelerare i tempi". Così in una nota il vicepresidente del Consiglio regionale Antonio Blasioli. (com/red) 

 

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