Di Marco: mio contributo a nuove infrastrutture
11 luglio 2024 - 17:14
(ACRA) - “Da presidente emerito della Provincia di Pescara non posso che essere lieto per il completamento di due opere che ho visto pensare, finanziare e prendere forma grazie ai progetti nati con amministrazioni regionali, provinciali e comunali di centrosinistra. Progetti di cui oggi non ho visto l’inaugurazione, perché è così che vanno le cose quando chi governa non è abituato a buoni esercizi di memoria. Ma tant’è”. Così il consigliere regionale Antonio Di Marco sull’apertura della strada di collegamento pedonale fra Silvi e Città Sant’Angelo e sull’inaugurazione della pista ciclabile Piomba-Saline. “Finché sono stato alla guida della Provincia - prosegue - ho fatto tutto il possibile perché queste opere potessero diventare fruibili, dall’accordo di programma con la Provincia di Teramo e i comuni di Silvi Marina e Città Sant’Angelo che nel 2016, insieme alla Regione a guida D’Alfonso e in sinergia con l'allora sindaco angolano Gabriele Florindi e al consigliere Franco Galli durante la mia presidenza, che ha dato un corso determinante alla realizzazione del ponte sul Piomba e alle modifiche richieste dagli enti in cordata perché ciò accadesse. Concordi, allora, avevamo voluto dare una stretta sui tempi, per la realizzazione di lavori attesi da troppo tempo e per avviare le opere collaterali atte a completarli. Questo anche perché realizzassero lo scopo di essere inserite in un quadro più generale, rispondendo a un piano infrastrutturale regionale che voleva risolvere tutte le criticità di comunicazione fra un territorio e l’altro che non erano state mai affrontate e che avrebberoc consentito all'Abruzzo di diventare la regione più infrastrutturata per opere legate al turismo sostenibile. Questo accadeva otto anni fa. Da allora a oggi sono cambiate tante cose - conclude Di Marco - la visione di chi governa oggi la regione e quella di chi è a capo della Provincia e dei Comuni interessati. Squadre diverse, evidentemente con priorità diverse, che hanno tolto tempo e orizzonte a opere che avrebbero potuto essere riconsegnate molto prima alla comunità”. (com/red)