Adsu L'Aquila, Pietrucci: "Enfasi fuori luogo"
08 agosto 2023 - 10:06
(ACRA) - "Con un’enfasi del tutto fuori luogo l’ADSU dell’Aquila ha annunciato, per il prossimo anno accademico, la disponibilità di 80/100 posti letto per studenti in un edificio ATER a Cansatessa. Pudore e rispetto avrebbero imposto ben altro atteggiamento: innanzitutto chiedendo scusa alle centinaia di studenti che rischiano di essere abbandonati a sé stessi. Infatti, questa soluzione, provvisoria e insufficiente è l’unica e inadeguata risposta che l’ADSU offre, a 14 anni dal sisma, dopo aver dismesso la Residenza Universitaria alla Campomizzi, un complesso di 3 palazzine 360 posti letto e la mensa dove centinaia di studentesse e studenti hanno vissuto rendendolo un luogo di aggregazione, di comunità, di crescita". E' il commento del consigliere regionale PD, Pierpaolo Pietrucci, che continua: "Nel passato le richieste del Ministero della Difesa di rientrare in possesso di quelle strutture erano state sempre rinviate, perché per le attività dell’esercito non c’erano urgenze o necessità impellenti di spazi – vista l’enormità della Caserma Pasquali – e per salvaguardare il principio della permanenza degli studenti fino alla disponibilità “chiavi in mano” di una nuova Residenza pubblica adeguata per posti, servizi e posizione. Troppe incertezze, conflitti e ritardi hanno segnato le scelte di ADSU, Regione, Comune, Università, Ministero della Difesa. In una città con una gigantesca disponibilità di spazi pubblici e di residenzialità non si è riusciti a produrre una soluzione definitiva, sicura e moderna per gli universitari che scelgono L’Aquila, ma che non possono permettersi affitti costosi, spese per utenze e pasti. Solo un terzo di studenti troverà spazio nella palazzina ATER a Cansatessa con pochi posti e senza servizi. E qualcuno ha osato chiamare quella palazzina uno 'studentato' o addirittura una 'cittadella'! Infiocchettare questa soluzione parlando di bus navette per raggiungere le Facoltà o di un vicino Centro commerciale dove fare la spesa, vuol dire non capire di cosa hanno davvero bisogno gli universitari per studiare e vivere bene, né tantomeno sapere cosa debba saper offrire una Città che dovrebbe investire sulla formazione e sulla conoscenza". "Nelle scorse settimane in tante città d’Italia è esploso il tema della disponibilità delle case e del costo degli affitti: e tanti giovani hanno simbolicamente piantato le tende di fronte ai Rettorati per chiedere più investimenti, più spazi, migliori servizi. All’Aquila per paradosso non solo non aumenta l’offerta pubblica, ma quella “provvisoria” ma preziosissima che finora c’era stata, viene definitivamente chiusa e sostituita con una soluzione insufficiente e indegna di una città come la nostra. La battaglia dell’Unione degli studenti Universitari, della CGIL in difesa dei lavoratori ADSU e di tutti coloro che provano rabbia per questo esito assurdo, non dovrà fermarsi fino a quando all’ultimo studente che ne ha bisogno, sarà stato garantito un alloggio pubblico, la mensa, l’aula studio, gli spazi comuni e i servizi essenziali per il suo sacrosanto diritto allo studio", conclude Pietrucci. (com/red)