Agricoltura Condividi

Csx: la Regione incontri associazioni agricoltori

22 marzo 2022 - 15:10

(ACRA) - “L’agricoltura abruzzese va incontro a una nuova stagione di emergenze e la Giunta regionale rimane inerte: serve al più presto un confronto fra l’esecutivo e le associazioni di categoria del settore per stabilire una lista di priorità e azioni. Troppe le lacune: inaffrontato è il grave problema della crisi idrica che mette in ginocchio tanti territori; senza risposte e sostegni quello del caro gasolio che sta fermando tutto il comparto; la burocrazia ferma i pagamenti attesi dagli agricoltori e ad oggi non si registrano attività a ristoro dei danni sempre più ingenti provocati dalla fauna selvatica e poi c’è il tema dei Consorzi, che hanno bisogno di risorse e di una politica capace di metterli davvero a servizio dei territori”, così il consiglieri dei gruppi Pd, Legnini Presidente, Abruzzo in Comune e Gruppo Misto, che chiedono alla Regione "di confrontarsi  con le sigle degli agricoltori già per giovedì 24 marzo, in occasione del Consiglio regionale". “Il dialogo con questo importante comparto della nostra economia deve essere costante – riprendono i consiglieri Silvio Paolucci, Dino Pepe, Pierpaolo Pietrucci, Antonio Blasioli, Americo Di Benedetto, Marianna Scoccia e Sandro Mariani – Hanno 120.000 addetti, rappresentano circa il 10 per cento del nostro Prodotto interno lordo, non è pensabile questa inerzia da parte del governo regionale! Abbiamo il problema dei prezzi del gasolio che influisce anche sulle misure per combattere la crisi idrica. Gli strumenti per calmierare i costi non stanno funzionando: anche il prezzo agevolato del gasolio agricolo è alle stelle per via dei rincari delle fonti energetiche. Come questa ci sono tante altre questioni, come quella dei canoni dei Consorzi e di sostegni capaci di evitare che gli aumenti si ripercuotano sull’utenza.  Serve la formazione, il supporto alla giovane imprenditoria agricola, misure per prevenire i danni della fauna selvatica. Noi siamo una regione che fonda sull’agricoltura parte del suo PIL, una regione che non può stare ferma, a maggior ragione dopo lo stop imposto dalla pandemia, che ha costretto tantissime attività anche agricole a gettare la spugna”. (com/red)