DEFR, Pettinari: nessuna visione per il futuro
15 luglio 2021 - 16:42
(ACRA) - “Non c’è nessuna visione per il futuro dell’Abruzzo dei prossimi anni, il centrodestra nella programmazione economica naviga a vista. Sembra che, esattamente come accaduto per il DEFR 2021/2023, anche il documento contenente la programmazione 2022/2024 sia più un conto consuntivo degli anni passati che una pianificazione efficace per la Regione Abruzzo. Non c’è alcuna strategia per rilanciare l'Abruzzo dopo la grave crisi scaturita dalla pandemia da COVID-19, non si capisce quali siano i punti strategici sui quali si intende investire nel futuro per il rilancio del territorio, non vengono fornite le cifre dei fondi che saranno messi in campo per rilanciare il lavoro, le imprese, il turismo e il sostegno economico alle famiglie. Ci si limita solo a prevedere una serie di buoni propositi privi nei fatti di un piano di attuazione”. Il commento arriva dal Vicepresidente del Consiglio regionale Domenico Pettinari. “Mi auguro – continua - che durante la discussione nella Commissione competente, questa volta la maggioranza accolga le proposte migliorative che saranno presentate e coinvolga i portatori di interesse, al fine di ascoltare e recepire le loro necessità, così da riuscire ad ottenere un documento che realmente contenga la programmazione dell’Abruzzo nel futuro e non un documento vuoto come quello che ci è stato propinato”. Pettinari, poi, entra nel dettaglio del documento. “Nella prima parte del DEFR vengono rendicontati i fondi messi in campo per contrastare la crisi da COVID-19, con le leggi Cura Abruzzo 1 e 2; ma leggendo le cifre riportate ci si rende subito conto del fallimento totale nella gestione delle risorse. Si nota, infatti, come per molte misure i relativi bandi siano stati approvati con grave ritardo, così come avvenuto per la pubblicazione degli avvisi o l'approvazione delle graduatorie per elargire gli aiuti, anch’essi in ritardo e liquidati solo parzialmente con tante domande ancora in attesa. La maggior parte dei bandi non ha ancora utilizzato il 100% delle risorse a disposizione, lasciando nelle casse regionali soldi inutilizzati, in un periodo di grave crisi finanziaria per le famiglie e le imprese. Prendiamo, ad esempio, il bando per il sostegno alle famiglie durante il periodo di emergenza dello scorso anno. Parte delle domande pervenute sono state liquidate solo ultimamente, ma, ad oggi, risulta ancora inutilizzato oltre 1,3 milioni di euro del totale stanziato. Per alcune misure addirittura gli avvisi sono andati deserti e i fondi sono rimasti nelle casse regionali, a dimostrazione di come l'attuale Governo non sia stato in grado di intercettare le reali esigenze dei cittadini e delle attività durante la pandemia. Proprio su tale questione dall'opposizione avevamo avanzato delle proposte di miglioramento delle leggi, al fine di dirottare i fondi dove più servivano, come la previsione di un aiuto in favore delle attività commerciali per il pagamento dei canoni d'affitto durante i mesi dell'emergenza. Proposte rimaste inascoltate dalla maggioranza. Non va meglio sul fronte della valorizzazione del patrimonio immobiliare della Regione Abruzzo, per il quale il DEFR non propone nessuna visione per sanare quelle annose problematiche che da troppi anni rimangono irrisolte, con grave danno per le casse regionali. Come, ad esempio, il problema degli immobili presenti su Pescara, sedi della Regione Abruzzo, che da diversi anni sono lasciati vuoti e abbandonati per “urgenti” lavori di messa in sicurezza. Mi sarebbe piaciuto leggere nero su bianco un piano per recuperare e valorizzare questi immobili, viste anche le opportunità derivanti dai fondi stanziati dal PNRR. Ma nel DEFR nulla viene detto se non generiche affermazioni sulla volontà di agire. Eppure, proprio relativamente agli edifici pescaresi, gli uffici regionali avevano previsto delle opere di ristrutturazione, ampliamento e valorizzazione, ma sono state lasciate nei cassetti. Bisogna riprendere in mano quei progetti e intervenire concretamente per la risoluzione del problema. Un buco enorme anche sul sistema delle gare e contratti. Oltre a un elenco sulle ultime novità introdotte dalle norme nazionali, non viene riportato nulla su come l'attuale Governo regionale intenda superare le criticità, per valorizzare e velocizzare il servizio, né cosa intenda fare per riorganizzarlo. Eppure si parla di procedimenti fondamentali per poter affidare rapidamente i contratti e far lavorare le imprese. Non è possibile continuare ad assistere a continui provvedimenti dell’ultima ora volti a colmare i deficit del servizio. Infine, vorremo capire come l'attuale Governo regionale intenda affrontare il problema degli appalti affidati dalle Società partecipate, controllate o detenute dalla Regione. In questo ambito troppo spesso non vengono rispettati i requisiti minimi di trasparenza dettati dalle norme di settore: si pensi alle ultime vicende giudiziarie scaturite in Abruzzo. Nel DEFR deve essere specificato in che modo si intende implementare il controllo della qualità delle offerte tecniche, visto che in Abruzzo importanti gare aggiudicate, sotto l'attuale Governo, non sono state rispettate, con grave danno per l'economia regionale. Si pensi ad esempio a quelle relative agli affidamenti della gestione delle Naiadi di Pescara e delle Terme di Caramanico. Altro punto cruciale per il rilancio della Regione, per il quale il DEFR appare debole, è quello relativo al sostegno della nascita di nuove imprese, della creazione di posti di lavoro e dell'incentivazione di ricerca innovazione. Su questo punto infatti non vi sono strategie e importi economici attraverso i quali il Governo regionale intenda recuperare le migliaia di attività andate perse a causa del COVID. A titolo di esempio nello stesso DEFR si riferisce che per il bando "Vocazione impresa", attuato con i fondi della precedente programmazione comunitaria, si registra, proprio a causa dell’emergenza sanitaria, una rinuncia di oltre il 50% da parte degli assegnatari dei fondi. Un vero disastro che per il futuro non viene in alcun modo scongiurato dall'attuale Governo, poiché non si capisce cosa questa Giunta intenda mettere in campo, con i fondi della nuova programmazione comunitaria 2021/2027 e quelli stanziati dal PNRR, per far ripartire il lavoro. Manca totalmente una visione di rilancio del turismo per la crescita dell'economia e del lavoro in Abruzzo, specie dopo le chiusure imposte per contrastare la pandemia. Le uniche iniziative contemplate nel DEFR sono inerenti la convenzione stipulata con il Napoli Calcio e l'avvio di alcuni spot pubblicitari per promuovere la Regione, partiti a mio avviso con estremo ritardo rispetto ad altre regioni italiane a vocazione turistica come la nostra. Oltre a queste due iniziative, su cui abbiamo già ampiamente dibattuto, il centrodestra non programma e non spiega quali sono le cifre sulle quali la Regione può contare per il rilancio del turismo e che tipologia di turismo si intende incentivare in Abruzzo per rilanciare l'economia. Sulla sanità il Governo regionale continua a portare avanti solo una politica di annunci strumentali basati sulla propaganda. Nella realtà abbiamo un Piano di ristrutturazione della rete ospedaliera obsoleto, incompleto e confusionario che deve ancora essere approvato dal Tavolo Ministeriale, se mai sarà approvato viste le numerose criticità contenute. La spesa farmaceutica, una delle principali voci del bilancio sanitario, risulta fuori controllo. Nella Delibera di Giunta regionale n. 218/2021 si certifica come la spesa farmaceutica in Abruzzo si attesti complessivamente a 457.400.285 euro, superiore di oltre 68 milioni di euro rispetto al tetto complessivo assegnato, pari a 388.639.613 euro. L'attuale Governo, per porre rimedio alla questione, ha di fatto scaricato il problema sui Direttori Generali, invitandoli ad attivarsi autonomamente per tagliare la spesa farmaceutica. Come se non bastasse la spesa per la mobilità sanitaria passiva extraregionale è in continuo aumento e il risultato dei bilanci delle AASSLL regionali è in peggioramento, con un deficit che, ad oggi, si attesta sui 100 milioni di euro. Sul piano per il recupero del patrimonio dell'edilizia residenziale pubblica in capo alle ATER Abruzzesi, l'unico dato che il DEFR riporta è relativo ad un fondo stanziato di 1,5 milioni di euro, destinati alla realizzazione di progetti in materia di eco e sisma bonus. Per il futuro, oltre ad affermare di dover cercare ulteriori fondi per la ristrutturazione degli immobili, nulla viene riferito. Le periferie sono attanagliate da cronici problemi che affliggono le case popolari: alloggi fatiscenti, ascensori rotti, degrado ovunque, problemi di staticità degli immobili e sicurezza”. (com/red)