Taglieri su bando aree degradate: nessuna risposta
27 maggio 2021 - 15:35
(ACRA) - Si è tenuta nel corso della Commissione di Vigilanza di questa mattina la discussione riguardo a quanto sta accadendo nel Comune di Tollo sul Bando per le Aree Urbane Degradate. A relazionare sul punto il Consigliere regionale M5S Francesco Taglieri, che a margine della seduta commenta: “Ho portato il tema all'attenzione della Commissione per avere spiegazioni su un intervento da oltre un milione e mezzo di euro nel Comune di Tollo, di cui 500mila per l'acquisto di un immobile definito inizialmente 'dismesso' quando, in realtà, dismesso non è, tanto che nel 2020 è stata variata la definizione in 'esistente'. Oltretutto, pur essendo di proprietà privata, non si è svolta alcuna procedura di evidenza pubblica per la scelta della struttura, per il cui valore non esiste perizia super partes, se non una valutazione che lascia molti dubbi prodotta a posteriori dal Comune stesso. Non ho ricevuto risposte chiare sulla corretta procedura di adesione al bando da parte dell'Amministrazione, tali da fugare qualsiasi dubbio sulla vicenda, e per questo mi riservo la possibilità di chiamare in causa gli organi competenti, quale la Corte dei Conti, per fare tutte le valutazioni del caso e accertare che non ci sia stato alcun cattivo utilizzo di fondi pubblici”. Entra poi nel dettaglio Taglieri. “La questione chiama in causa il Bando nazionale per le Aree Urbane Degradate attraverso il quale i Comuni possono chiedere un finanziamento, a cui partecipa la Regione per il 20% del progetto, per la riqualificazioni di aree degradate. E qui arriva già la prima contraddizione rispetto al caso di specie dal momento che la struttura indicata nel progetto dal Comune di Tollo non solo non è in stato di abbandono, ma ospita addirittura una attività riparazione di macchine agricole ben avviata dal 2012. Manca poi la relativa procedura di evidenza pubblica, necessaria nella selezione delle aree da inserire nel progetto nel caso in cui siano di proprietà di privati. Inoltre, l'immobile sarebbe addirittura gravato da vincoli in quanto il venditore, contrariamente a quanto reso noto, non sarebbe il proprietario del terreno ma “livellario”, senza che sia stata esperita la procedura di affrancazione”. “Il progetto in questione – prosegue – è stato portato in Giunta e in Consiglio Comunale nel giorno di scadenza del bando, nel novembre 2015, un iter decisamente anomalo per un finanziamento così importante. Cosa grave è che non sia dato sapere se esista documentazione di alcuna perizia sulla base di cui è stata fatta una valutazione reale del valore dell'immobile. Siamo a conoscenza solo di una relazione tecnica fatta dallo stesso Comune dopo la presentazione del progetto, che attribuisce all'immobile un valore maggiore a 400mila euro, dando una valorizzazione a metro quadro desunto dalla categoria catastale C/1 (negozi) nel centro abitato, quando però l’immobile è in categoria D/8 in periferia, esattamente di fronte al cimitero di Tollo. Una valutazione quantomeno stravagante, che assegnerebbe all'immobile, a quanto sembra, un valore di circa il doppio rispetto a quello di mercato. ”. “Sebbene Regione Abruzzo – conclude – non intervenga sulla valutazione economica, dando per buona la graduatoria stilata dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri col Comune di Tollo che è rientrato nel finanziamento dopo gli scorrimenti, ci sono troppi punti opachi. È necessario fare tutti gli approfondimenti del caso. Le risposte che ho avuto oggi da parte degli auditi, tra cui il Sindaco di Tollo Angelo Radica, il Consigliere comunale di opposizione Ettore Leve e il RUP e geometra del comune Antonio Savini, non hanno in alcun modo fugato i miei dubbi. Spetterà agli organi preposti fare chiarezza sul caso”. (com/red)