Marcozzi: i test rapidi sono inaffidabili
28 aprile 2021 - 13:54
(ACRA) - “L'inchiesta mandata in onda da Report su Rai 3 certifica ciò che denunciamo ormai da mesi, cioè l'inaffidabilità dei tamponi rapidi. Come riportato in uno studio del Prof. Andrea Crisanti, che sarebbe invece rimasto occultato, in media ogni dieci test effettuati con questo strumento tre non sarebbero affidabili. Il rischio è quello di lasciare in circolazione una persona positiva al Covid che crede di essere negativa e che potrebbe facilmente allargare il contagio. L'utilizzo del tampone rapido è stato difeso a spada tratta anche dal Presidente Marsilio, arrivando addirittura a dire, nella seduta del 23 marzo del Consiglio regionale, che questi non creerebbero falsi negativi. Viene da domandarsi su quale base scientifica abbia potuto fare un'affermazione del genere, peraltro ripetuta più volte. Molto probabilmente si trattava di uno dei tanti slogan propagandistici ripetuti per nascondere il totale fallimento del tracciamento dei contagi nel nostro territorio. E non è un caso che l'Abruzzo sia tra le regioni ad essere rimasta più giorni in zona rossa”. Lo dice il Capogruppo M5S in Regione Abruzzo Sara Marcozzi. “Ci siamo sgolati per chiedere alle istituzioni regionali di fare una campagna di comunicazione a tappeto per dire ai cittadini di tenere alta l'attenzione anche in caso di tampone rapido negativo, come se il test non lo avessero mai effettuato, proprio per la sua inaffidabilità. Invece niente di tutto questo è stato fatto. Anzi, la Giunta regionale ha difeso questo metodo anche nel momento più grave, quando cioè gli screening con tampone rapido venivano effettuati periodicamente ma i numeri dei contagi non calavano da mesi. Era evidente che ci fosse qualcosa che non andava”. “Dal momento che il Presidente Marsilio è tanto presente sulle tv nazionali a portare avanti la propria propaganda, lo invito a vedere, se non lo avesse già fatto, l'inchiesta sull'utilizzo dei test rapidi. Al suo interno vengono messi in luce tanti punti oscuri su cui dovrebbe fare chiarezza anche ai cittadini abruzzesi”, conclude.
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