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Ferro di cavallo, la replica del Presidente Ater

15 aprile 2021 - 17:28

(ACRA) -  “Il progetto per la demolizione del Ferro di Cavallo e la ricostruzione di 56 nuovi alloggi in via Tavo è pronto: lo studio di fattibilità è stato già inviato alla Regione Abruzzo e, nelle more della sua approvazione, stiamo predisponendo il progetto definitivo che, ugualmente, invieremo alla Regione entro giugno per l’approvazione definitiva che, presumibilmente, arriverà entro luglio. Nel frattempo procederemo con l’individuazione e l’assegnazione di nuovi alloggi alle circa 80 famiglie, legittime assegnatarie, che entro fine anno dovranno inderogabilmente lasciare il Ferro di Cavallo per consentire di aprire le procedure di gara per l’affidamento delle opere urbanistico-edilizie. Questo è il dato concreto rispetto alla ricostruzione confusa e volutamente fantasiosa del consigliere regionale Blasioli circa la demolizione di parte del Ferro di Cavallo e dei tre edifici di via Lago di Borgiano, per la quale urge fare chiarezza. Partendo dal primo punto: il Pd e il consigliere Blasioli non possono vantare il merito del maxi-fondo statale di 11milioni 520 mila euro destinato a via Lago di Borgiano, fondo che loro avevano perso per inerzia, e che è stato recuperato solo grazie al pressing del Governatore Marsilio e del Presidente del Consiglio regionale Lorenzo Sospiri”. Lo ha detto il Presidente dell’Ater di Pescara, Mario Lattanzio, replicando alla conferenza stampa del Pd. “Ripartiamo dalla volontà di procedere con la reale riqualificazione di una porzione importante del quartiere Villa del Fuoco, resa possibile solo dall’abbattimento di un’ampia fetta del famigerato Ferro di Cavallo e la realizzazione di uno spazio urbano-sociale riqualificato – ha ripercorso il Presidente Lattanzio -. Inizialmente avevamo pensato effettivamente di ricorrere all’opportunità finanziaria offerta dall’Eco e Sisma-bonus. Ma avviando la progettazione, i tecnici si sono resi conto che la strada non era percorribile perché l’intervento predisposto non prevede una demolizione e una identica ricostruzione, ma prevede un cambiamento radicale dell’assetto urbanistico della zona, classificata come ‘centro storico’, ovvero l’intervento si prefigura in variante al Piano regolatore, che significa una procedura amministrativa di circa 7 mesi per l’adozione della variante, la sua pubblicazione sul Bura, quindi le osservazioni e il passaggio in Consiglio comunale per l’adozione definitiva. Automaticamente e per rispettare la legge sono venuti meno i tempi stringenti imposti dall’eco e sismabonus, un problema che ci accomuna a tutte le Ater d’Italia, tanto che Federcasa ha presentato un’istanza per chiedere una proroga delle scadenze. Comunque, su Pescara adotteremo una procedura di poco più lunga che poco però aggiunge o toglie alla bontà dell’intervento che prevede un passaggio intermedio di straordinaria rilevanza, ovvero: nel Ferro di Cavallo ci sono oggi circa 120 appartamenti di cui 20 sono vuoti, e sono 80 le famiglie legittime assegnatarie che dovranno lasciare i propri alloggi e hanno però diritto ad avere una nuova casa. Ora, l’Ater ha 100 alloggi disponibili, che però vanno ristrutturati e resi fruibili con interventi per i quali abbiamo chiesto risorse alla Regione. Eseguiti gli interventi di manutenzione, inizieranno gli spostamenti, procedura che anch’essa comunque avrebbe richiesto e richiederà almeno 6 o 7 mesi di tempo, anche perché dobbiamo spostare famiglie e non pacchi postali. Questo significa che la procedura amministrativa della variante urbanistica e quella dei traslochi cammineranno di pari passo. Veniamo poi ai fondi: venuto meno l’eco-sisma-bonus, ci affideremo ai fondi Cipe, 11milioni 520mila euro assegnati alla Regione Abruzzo per gli interventi di demolizione e ricostruzione degli alloggi di proprietà Ater in via Lago di Borgiano, ai civici 14, 18 e 22 che sono già stati ripartiti – ha proseguito il Presidente Lattanzio -: il 20 per cento della somma, ovvero 2milioni 304mila euro, sarà assegnato al Comune di Pescara per la realizzazione di opere di urbanizzazione secondaria tese alla riqualificazione del quartiere attraverso la realizzazione di infrastrutture o di servizi per migliorare la qualità della vita del rione; 9milioni 216mila euro per la demolizione degli edifici in via Lago di Borgiano, la demolizione dello stabile 15 del Ferro di Cavallo e la parziale ricostruzione di alloggi, opere suddivise nei seguenti lotti funzionali: lotto 1 - demolizione dei fabbricati in Via Lago di Borgiano, il cui studio di fattibilità tecnico economico è stato approvato con delibera del Consiglio d'Amministrazione del 28 maggio 2020, per un costo complessivo dell’intervento pari a 1milione 350mila euro; lotto 2 - intervento di demolizione totale dello Stabile 15 del Ferro di Cavallo e successiva ricostruzione parziale, di 56 alloggi in via Tavo per un costo complessivo dell’intervento pari ad 7milioni 866mila euro. Veniamo poi alle modifiche progettuali di sostanza pure contestate dal consigliere Blasioli: inizialmente il progetto prevedeva la ricostruzione di 50 alloggi distribuiti tra due palazzine in via Valle di Rose, una in via San Francesco, una in via Tavo, e l’acquisto di alcuni alloggi. Tale previsione a ottobre 2020 scatenò la dura protesta e polemica dello stesso Blasioli, il quale puntò l’indice contro il consumo del suolo e ci accusò di voler violentare gli ultimi spazi verdi esistenti nel quartiere Gescal. L’Ater che ha solo l’obiettivo di tutelare i cittadini e il territorio e non volendo costruire insediamenti in contrasto con la popolazione, ha deciso di rivedere il piano, di accorpare le nuove costruzioni in un unico stabile, che sorgerà in via Tavo, e costruendo 56 nuovi alloggi anziché i 50 inizialmente previsti. Ma a quanto pare anche la seconda soluzione non ha incontrato il consenso del consigliere Blasioli, contrario a prescindere, e allora stavolta ce ne faremo una ragione. Quanto ai tempi di realizzazione – ha detto ancora il Presidente Lattanzio – Blasioli ha sbagliato su tutta la linea: il progetto di fattibilità per la demolizione del Ferro di Cavallo e la successiva ricostruzione dei 56 alloggi è già stato inviato alla Regione e, nell’attesa della sua approvazione, gli uffici stanno già redigendo il progetto definitivo che invieremo alla Regione entro giugno. La sua approvazione dovrebbe arrivare entro luglio e a quel punto partirà la procedura per cantierare l’opera. Entro il 31 dicembre 2021 dovremo obbligatoriamente pubblicare il bando di gara per l’appalto integrato, ovvero per trovare l’impresa che si occuperà della redazione del progetto esecutivo e della sua realizzazione, e le ruspe dovrebbero ragionevolmente entrare in azione per la primavera del 2022, ovvero esattamente tra un anno. Ma nel frattempo entro il 31 dicembre 2021 avremo anche completato il trasferimento delle 80 famiglie del Ferro di Cavallo i cui alloggi dovranno essere liberi da cose e persone, dunque pienamente disponibili, prima di aprire la gara d’appalto. In ultimo, solo per rincuorare il consigliere Blasioli e il Pd: i fondi Cipe sono fondi statali al pari dei fondi eco-sisma-bonus, ovvero il 110, fondi, questi ultimi, che non abbiamo perso, ma più semplicemente li utilizzeremo per interventi sul territorio, le cui progettazioni sono già partite, che non necessitano di varianti urbanistiche e ci consentono di rientrare nelle scadenze fissate”. (com/red)

 

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