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Didattica a distanza, Pietrucci scrive a Marsilio

06 novembre 2020 - 15:57

(ACRA) – Il consigliere regionale del Pd, Pierpaolo Pietrucci, scrive al Presidente della Giunta, Marco Marsilio. Nella nota del consigliere aquilano, l’invito ad adottare la didattica a distanza per le scuole medie. Di seguito il testo:

“Caro Presidente Marsilio,

è una sfida quotidiana e senza sosta, quella in atto contro il diffondersi dei contagi.

Le misure finora adottate non sono riuscite ancora ad interrompere la curva crescente dei positivi e si sta per raggiungere la soglia di saturazione delle strutture sanitarie.

Gli effetti dell’ultimo DPCM da oggi in vigore potranno dare - speriamo davvero –solo nelle prossime settimane i loro esiti, ma l’aumento dei contagi suggerisce, o forse impone, misure ancora più rigorose.

Proprio per fare ora il massimo sforzo e il sacrificio più intenso ed evitare di subire poi un nuovo totale lockdown che sarebbe insostenibile per il paese.

Ecco perché, caro Presidente, le chiedo di valutare con urgenza e attenzione la scelta di adottare la Didattica a distanza almeno per le scuole medie, in modo da ridurre i contatti tra i ragazzi e all’interno delle rispettive famiglie.

A marzo questa scelta fu uno strumento fondamentale per bloccare l’epidemia. Epidemia che ora galoppa senza freni.

Molte Regioni sono impegnate in questa pur difficile scelta.

In Umbria, ad esempio, dopo la pubblicazione del nuovo Dpcm, resta in vigore l’ordinanza 69 del 30 ottobre 2020 della Presidente della Regione “Ulteriori misure per la prevenzione e gestione dell’emergenza epidemiologica da COVID”, che ha stabilito provvedimenti più restrittivi in diversi settori fra cui la scuola.

L’articolo 1 dell’ordinanza, infatti, stabilisce che “…dal 3 al 14 novembre 2020 le attività delle scuole secondarie di primo e secondo grado statali e paritarie sono realizzate attraverso la didattica a distanza, riservando alle attività in presenza esclusivamente i laboratori, ove previsti dai rispettivi ordinamenti del ciclo didattico, e la frequenza degli alunni con bisogni educativi speciali”.

Si tratterebbe di una decisione delicata, lo so bene.

Ma so anche che potrebbe essere utilissima ed efficace, perché gli adolescenti, pur attenti e responsabili, rischiano involontariamente e inevitabilmente, con la loro esuberanza, di entrare in contatto tra loro, di “contaminarsi” e poi di trasmettere in famiglia un eventuale contagio anche asintomatico.

In collaborazione col mondo della scuola si può e si deve intervenire per implementare la strumentazione tecnologica e ridurre i disagi che pure i saranno.

Io credo che sia preferibile stringere i denti e sacrificarci ora – lo dico da padre di ragazzi esattamente di quella età – piuttosto che subire scelte molto più dure nel prossimo immediato futuro.”

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