Smargiassi risponde alla Cna
07 aprile 2020 - 18:37
(ACRA) - "Sento il dovere di rassicurare il Presidente di CNA Altieri sul fatto che l'emendamento a mia firma, approvato all'unanimità dall'intera assise regionale, non vuole mettere a rischio la sicurezza delle persone, semmai è esattamente il contrario. In tal senso chiarisco che la sospensione serve a evitare le sanzioni cui sarebbero esposti i privati per i quali l'obbligo di revisione e manutenzione periodica dell'impianto ricade nell'attuale periodo, in cui sono in essere le misure di contenimento di diffusione del virus volute dal Governo Nazionale. Non si obbligano i cittadini a non fare i controlli, ma si tutelano le persone, che per motivi contingenti non possono eseguirli, da ingiuste sanzioni. La norma va comunque intesa e interpretata alla stregua della sospensione dell'obbligo del bollo auto previsto nella Legge 106: se ne dispone la sospensione, ma chiunque ha facoltà e diritto di procedere comunque al pagamento ove ritenga di non dover fruire di questa possibilità" così afferma il Consigliere Regionale del Movimento 5 Stelle Pietro Smargiassi in risposta al Presidente del CNA Installazione e Impianti Abruzzo, che ha espresso delle perplessità sulla Legge Regionale 106/2020 ed in particolare sulla clausola che dispone la sospensione delle attività di manutenzione negli impianti domestici. Emendamento di cui Smargiassi è firmatario. "Il proprietario di casa o l'amministratore di condominio etc., possono comunque richiedere l'intervento programmato al proprio manutentore di fiducia, ponendo in essere le necessarie cautele, come giustamente ricordato da Altieri – spiega ancora Smargiassi - stiamo parlando comunque di una facoltà non certo di un obbligo. Come, appunto, quella di non pagare il bollo auto, o altre imposte di rango regionale, senza incorrere in sanzioni. Per tali ragioni non ritengo che la norma limiti le attività di manutenzione. Si vuole, però, evitare di sanzionare i privati con multe per l'omessa manutenzione di un impianto cui non si può accedere, se non derogando alla sicurezza dei proprietari delle abitazioni e degli stessi operatori. Mi riferisco, ad esempio, ai comuni abruzzesi in cui è stata istituita la zona rossa: vi sarebbero dei tecnici disposti ad eseguire interventi programmati in quei luoghi? Sarebbero in grado di farli in piena sicurezza? Sarebbero, in ultimo, da considerarsi come esigenza lavorativa inderogabile? Se a tutte queste domande si potrà rispondere positivamente, allora non sarà certo la norma regionale a vietare l'intervento programmato, in quanto come ribadisco, si tratta di una facoltà concessa e non di un obbligo di sospensione. Inoltre – conclude Smargiassi - stiamo comunque muovendoci in un campo, quello creato dal virus COVID19, lastricato di incertezze, il cui quadro è in continua evoluzione, le norme e le soluzioni evolveranno di pari passo con i dati sui contagi. In questo momento andavano in primis tutelati i cittadini dal rischio di sanzioni ingiuste" conclude. (red)
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