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Abolizione superticket, Marcozzi:"Giunta estranea"

05 novembre 2019 - 16:54

(ACRA) - "La mancata abolizione del Superticket, la tassa di 10 euro sulle ricette sanitarie, è una delle tante, e decisamente poco onorevoli, medaglie che questo centro destra si sta guadagnando dall'inizio della legislatura. La motivazione è da addebitare a una giunta lenta e inerte anche quando si ha la possibilità concreta di far risparmiare soldi agli abruzzesi, agevolando il diritto alle cure soprattutto per gli indigenti, come in questo caso". Lo afferma il Capogruppo M5S in Regione Abruzzo Sara Marcozzi a seguito della risposta arrivata dall'Assessore Verì in merito ad un'interpellanza presentata quest'oggi, riguardo alla mancata abolizione del Superticket. "Voglio ricordare che sono stati stanziati dall'ex Ministro Giulia Grillo, con decreto ministeriale dello scorso 12 febbraio, circa 60 milioni di euro per bloccare questa tassa in tutta Italia, prevedendo per la nostra Regione oltre un milione e 100mila euro". "Qui sarebbe dovuto intervenire il governo regionale per avere accesso al finanziamento - precisa Marcozzi -  cosa che evidentemente non ha fatto. Ciò che mi lascia maggiormente scoraggiata è la risposta dell'Assessore Verì, che oggi se ne è lavata le mani scaricando maldestramente ogni responsabilità sul Ministero con scuse che non hanno appiglio con la realtà. Non abbiamo prove formali della richiesta di convocazione del tavolo ad hoc tra Ministero dell'Economia e Ministero della Salute per la valutazione finanziaria necessaria, l'Assessore si arrampica sugli specchi. Inoltre tutte le Regioni italiane, a parte Abruzzo, Calabria e Puglia, sono arrivate all'abolizione del Superticket. Alla luce di ciò, è inaccettabile addossare vagamente le colpe ad altri, senza portare alcuna prova concreta al riguardo". "La verità – conclude il capogruppo pentastellato – è che il centro destra sta lavorando poco e male, continuando a mettere le mani in tasca ai cittadini anche quando avrebbe tutte le possibilità per non doverlo fare. Intanto, aspettiamo ancora il piano di riordino della rete ospedaliera, e se questi sono i presupposti ci sarà ben poco di che stare tranquilli per i nostri concittadini". (Com)

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