Sicurezza, Pd: dalla propaganda alla realtà
18 ottobre 2019 - 16:40
(ACRA) - Stamattina nella sala Corradino D'Ascanio del Consiglio Regionale si è svolta la conferenza stampa congiunta dei consiglieri regionali e comunali del Pd, per fare il punto sulla questione sicurezza a Pescara. Erano presenti: Antonio Blasioli – consigliere regionale Pd e il capogruppo Silvio Paolucci, i consiglieri comunali Pd Stefania Catalano, Piero Giampietro e Francesco Pagnanelli. "Molte delle promesse fatte in campagna elettorale sono state disattese – ha dichirato il consigliere regionale Antonio Blasioli- così il decalogo degli interventi stilato dalla Lega il 16 agosto scorso. Parlar bene e razzolar male è un'abitudine del centrodestra, attivissimo da minoranza, ma inerte al governo. Ecco qualche esempio: hanno condannato i blackout quando erano minoranza, ma la città continua a soffrirne a danno della percezione di sicurezza e a beneficio di chi cerca il buio per delinquere; il controllo di vicinato, inutile intelligence fra cittadini, è stato propagandato ma ad oggi non c'è; la politica degli sgomberi e della tolleranza zero dura il tempo di un'operazione; in cinque mesi hanno presentato tre volte il progetto di videosorveglianza realizzato da noi con fondi comunali (per 500.000 euro) e fondi ministeriali (per circa un milione). Malgrado fosse tutto pronto, la progettazione non è stata ancora approvata, non c'è nessun appalto. E sul punto come gruppo Pd al Comune, chiederemo che venga condivisa la dislocazione delle telecamere sulla città; Polizia Municipale h 24. Abbiamo letto dell'anticipo del primo turno alle 6 di mattina, ma nessun notturno è stato attivato e quest'estate sono mancati anche i turni prolungati fino alle 3 di notte che avevamo avviato noi nel 2017 e 2018; senza sinergia con le forze dell'ordine sono solo palliativi inutili: il vigile di quartiere a Fontanelle 2 giorni su 7 e solo per 3/4 ore; l'ufficio decentrato nell'area di risulta, chiuso nelle ore notturne; l'area di sgambettamento cani a ridosso del muro bombardato. Quando Lega e centrodestra prima invocavano e poi promettevano l'esercito a Pescara io lo ritenevo una banalità (la pensava così anche Salvini, all'epoca ministro dell'Interno). Io continuo a pensarla così. Vero è che la sicurezza deve essere garantita dalle forze dell'ordine, che sono preposte ad occuparsene, anzi a loro va un ringraziamento costante per il lavoro che svolgono, pur in gravissima carenza di personale. Per avere un'idea delle difficoltà, basti pensare che l'ufficio permessi di soggiorno sta lavorando le pratiche presentate a fine luglio e l'ufficio denunce in alcuni periodi è aperto solo al mattino. La Polizia Municipale può e deve avere una funzione di ausilio, com'è sempre stato fino a maggio 2019". "La situazione a Pescara: la città è organizzata in 4 quadranti. Tre sono sotto il controllo della Polizia di Stato e uno dei Carabinieri. Se è già difficile percepire la presenza di un solo mezzo per ogni quadrante - prosegue Blasioli - immaginiamo cosa succede quando questi numeri non ci sono e quando, ad esempio, la Polizia è costretta a impiegare due sole volanti su 3 quadranti. Il risultato è che se non ci sono risorse, scarsa è anche la percezione di sicurezza, ma in questi cinque mesi non registriamo prese di posizione del Comune e dell'Amministrazione affinché si dotino di risorse le forze dell'ordine, a beneficio di un maggiore controllo del territorio di competenza dell'Ente. Nessuna. Inoltre, capita anche che la Polizia sia chiamata ad intervenire di notte per la rilevazione degli incidenti e ciò può comportare che tutti e tre i quadranti siano sorvegliati da una sola volante e in alcuni casi da nessuna. E' una situazione che richiama alla responsabilità la politica, che non può inseguire idee bizzarre per buttare fumo negli occhi dei propri elettori con questa situazione e deve assumersi delle responsabilità. Dal 2017 ad oggi le Volanti hanno visto diminuire di 17 unità il personale, per pensionamenti o passaggio ad altre mansioni e con "quota 100" questa situazione è destinata a peggiorare. La politica deve farsi sentire dal Governo. Il Governo gialloverde aveva promesso 22 agenti in più nel triennio 2018/2020: una dotazione del tutto insufficiente e che non rimpiazza neanche i citati pensionamenti, ma comunque utile. Solo che di queste unità fino ad oggi ne sono arrivate solo 7, che diverranno 10 unità entro dicembre 2019 e con questa dotazione non si può intensificare la presenza sul territorio e i problemi restano. In attesa che la politica smetta di fare proclami e faccia il suo lavoro di moral suasion, richiedendo un organico adeguato ai carichi di lavoro effettivi, cosa ad oggi non ancora avvenuta, ci appelliamo al Prefetto perché convochi un incontro su questi temi e al Comitato Provinciale dell'Ordine e Sicurezza Pubblica perché vengano ripristinati i controlli interforze che potrebbe risolvere queste carenze. Hanno funzionato fino a poco tempo fa: nel 2016 il Sindaco Alessandrini sollecitò e ottenne dal Prefetto questa soluzione, felicemente condivisa e ripetuta, resta incomprensibile la ragione per cui questa buona pratica sia stata interrotta. Pratica che unita al servizio notturno dei vigili urbani garantirebbe una maggiore presenza sul territorio con Carabinieri, Finanza e Polizia anche nella rilevazione dei sinistri stradali, ma se non si condivide un percorso i problemi resteranno sempre irrisolti. Infine chiederemo a Prefetto e Questore che il reparto Prevenzione crimine, composto da circa 50 unità e impiegato per un'area vasta, sia stabilmente operativo per la nostra Provincia, se ciò fosse accaduto l'estate scorsa, questa ulteriore forza avrebbe sicuramente aiutato e magari attenuato gli episodi che ormai ogni giorno registriamo in città". "La destra su temi così delicati agisce sempre strumentalizzando e accendendo i riflettori quando è all'opposizione – conclude il capogruppo Pd Silvio Paolucci– Accade perché il loro metodo è quello di alimentare il consenso usando argomenti di impatto che però vengono abbandonati una volta che, diventati classe dirigente, bisogna adottare delle decisioni. Così è accaduto con la sicurezza a Pescara: una volta alla guida del Comune i problemi rilevati, sbandierati e annunciati in campagna elettorale non trovano soluzione, pronti, però, a essere ritirati fuori alla prima occasione elettorale utile allo scopo. E Pescara è un caso di specie: non c'è più l'emergenza tanto invocata, anche se gli episodi che dovrebbero interessare il Comune si susseguono e non ci sono soluzioni, perché manca una visione e una strategia per agire". (com/red)