Il Presidente Sospiri su legge vitalizi
04 giugno 2019 - 17:05
(ACRA) - "La Regione Abruzzo è stata una delle prime in Italia ad abolire i vitalizi per gli amministratori regionali, norma approvata con la giunta Chiodi, e su questo punto non si tornerà mai indietro". Ad affermarlo è il Presidente del Consiglio regionale Lorenzo Sospiri che spiega: "Oggi abbiamo introdotto un correttivo inerente la regolarizzazione contributiva di consiglieri e assessori, consentendo loro la possibilità di versare contributi Inps, su base volontaria, con gli stessi parametri utilizzati per i dipendenti della pubblica amministrazione. Una norma necessaria per tutelare quei lavoratori che in una fase della propria vita scelgono di svolgere il ruolo di amministratori della nostra Regione, ma che comunque devono essere tutelati come lavoratori che, terminato il proprio mandato elettivo, torneranno alla propria professione, alla propria vita, e hanno il diritto di vedersi riconosciuti i 5 anni di attività nella pubblica amministrazione". "Il provvedimento – ha spiegato il Presidente Sospiri – prevede il ricalcolo dei vitalizi in essere con una riduzione graduale che va dal 20 per cento sino ad arrivare al 40 per cento per i più importanti. Tale norma rientra ancora nella politica di contenimento e riduzione della spesa pubblica, iniziativa che il momento storico ci impone per rispetto nei confronti dei nostri corregionali e dell'austerità e del rigore finanziario che è nostro dovere perseguire in ogni maniera. Consapevolezza che, appunto, ci ha indotto, ormai molti anni fa, ad abolire i vitalizi stessi. La novità del provvedimento odierno riguarda l'introduzione di un sistema contributivo ovvio e naturale che sarà su base volontaria, ovvero ciascun amministratore regionale deciderà autonomamente se aderire o meno. Il versamento dei contributi seguirà gli stessi parametri che versa l'Inps per i lavoratori dipendenti della pubblica amministrazione. Tale norma non determinerà alcun aumento della spesa pubblica per due ordini di motivi: innanzitutto perché il versamento dei contributi sono un diritto-dovere per ciascun lavoratore, dunque anche per un amministratore; in secondo luogo perché, essendo su base volontaria, è evidente – conclude Sospiri - che molti amministratori, tra cui tanti professionisti, che già versano contributi nei confronti di una cassa previdenziale, sono già ottemperanti in tal senso, dunque evidentemente non aderiranno". (com/red)