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Bernabeo, Smargiassi e Taglieri segnalano carenze

26 marzo 2019 - 17:30

(ACRA) – "Non sarà uno scherzo, quando il 1 aprile 2019 il primario di chirurgia oncologica del comparto senologia e ginecologia del Bernabeo di Ortona lascerà la struttura per trasferirsi al Gemelli di Roma. Un trasferimento che andrà ad accentuare la carenza di personale in cui già oggi versa la struttura: nove infermieri per tre turni, un oss e quattro medici, di cui uno già trasferito ed il primario in attesa di trasferimento, appunto, dal 1 aprile". Ad affermarlo sono i consiglieri regionali del Movimento 5 stelle Francesco Taglieri e Pietro Smargiassi che questa mattina, a seguito dell'appello di alcuni cittadini preoccupati, si sono recati in visita ispettiva presso il nosocomio ortonese. "Ad oggi – spiegano i consiglieri - la Asl non ha ancora sostituito il medico dimissionario e non dà alcuna certezza su chi sostituirà la figura del primario e soprattutto quando. Stiamo parlando di un comparto di eccellenza, come dimostrano i numeri. Il Bernabeo è artefice di una mobilità passiva in positivo che supera oltre il 10%. Vuol dire che molti pazienti di altre regioni vengono qui in Abruzzo per recarsi nell'ospedale ortonese. Solo nel 2018 i ricoveri ordinari sono stati 495 e 306 quelli in day hospital. Sempre nel 2018 si sono tenute 3.700 prestazioni ambulatoriali. Una specie di miracolo, possibile grazie al lavoro estenuate del personale medico e infermieristico che ha rinunciato a ferie e permessi per permettere al comparto di portare avanti un servizio di qualità. Ma oggi il futuro è incerto e la Asl deve delle risposte sia ai pazienti che ai dipendenti". "Oltre al personale - continuano i consiglieri Smargiassi e Taglieri - abbiamo potuto riscontrare anche alcune carenze di strumenti necessari al soccorso di qualità. Ma la cosa più grave riguarda l'Ambulanza. Anche se, grazie alle nostre segnalazioni, i mezzi in abbandono nella corte dell'Ospedale sono stati rimossi, abbiamo dovuto constatare che per l'emergenza urgenza la struttura è dotata di un'ambulanza del 2014 con oltre 280 mila chilometri sulle ruote. Un mezzo del genere non dovrebbe essere utilizzato per il soccorso in emergenza, poiché si rischiano gravi ritardi ed inefficienze sul servizio, al massimo potrebbe essere usata per trasporti sanitari secondari. La poca qualità di queste attrezzature rischia di vanificare l'enorme lavoro che viene svolto dal personale". In riferimento alla visita odierna Pietro Smargiassi ha così concluso: "Probabilmente la nostra presenza non è stata gradita dal Direttore Sanitario Di Vito". (com/red)