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Ater L'Aquila, Febbo: arriva lo stop definitivo

26 febbraio 2019 - 09:00

(ACRA) - "Arriva lo stop definito alla procedura di assunzione del nuovo direttore generale dell'Ater dell'Aquila da parte del direttore del Dipartimento Opere Pubbliche della Regione Abruzzo Pierpaolo Pescara che, recependo la mia denuncia, ha ravvisato la necessità di scrivere una nota al commissario Pappalepore per invitarlo a sospendere la procedura di nomina del nuovo direttore generale". A comunicarlo è il consigliere regionale di Forza Italia che spiega: "Gli stessi uffici regionali e il Direttore della struttura competente hanno ritenuto valide le osservazioni da me sollevate rispetto al bando per il nuovo direttore generale da assumere presso l'Ater aquilana. Infatti, l'architetto Pescara sottolinea come l'assenza di partecipazione decisionale dei due sub commissari rende la scelta di pubblicare il bando per l'assunzione di un direttore non adeguatamente partecipativa. Inoltre, ma più importante, sempre il direttore Pescara nella nota sottolinea l'errore commesso sempre dal commissario Pappalepore di rivolgersi, per i pareri legali e dubbi amministrativi, ad un legale esterno e non all'Avvocatura regionale che sulla materia avrebbe svolto un esame accurato. Adesso spero che il commissario accolga e le indicazioni pervenute direttamente dagli uffici della Regione Abruzzo e sospenda la contrattualizzazione al Direttore indicato prima di incorrere in un contenzioso oneroso anche a suo carico. Infatti – continua Febbo – l'illegittimità dell'atto si trova a monte e cioè nella delibera della giunta regionale che fissa per l'incarico al commissario una durata di 30 mesi ignorando proprio la legge regionale sullo spoils system. Oggi in carica c'è un nuovo governo regionale e sarà quindi suo compito programmare e decidere nelle Ater". "Pertanto – conclude Febbo – come già detto invito nuovamente il Commissario Pappalepore a non firmare nessun nuovo contratto altrimenti sarò costretto ad avviare a suo carico una richiesta di risarcimento danni delle indennità percepite dal nuovo direttore generale; sarà poi compito della Corte dei Conti accertare i danni causati da un avviso pubblico inopportuno, illegittimo dal quale emerge chiaramente una palese forzatura politica". (com/red)